RivieraBanca vuole giocarsela con tutti, parola di Tomassini

Il conto alla rovescia è scattato: domenica inizia il campionato e RivieraBanca (domani la conferenza stampa che annuncerà il rinnovo come main sponsor biancorosso) avrà un battesimo di fuoco contro Udine, una delle “teoriche” corazzate della nuova A2 unica. Il precampionato biancorosso ha avuto qualche intoppo, tra piccoli problemi fisici d’ordinanza e qualche amichevole annullata di troppo, ma procede spedito in questa settimana che, tra l’altro, vede Gerald Robinson sempre più dentro ai meccanismi Rbr. «Ci sono stati degli intoppi che in fase di preparazione sono abbastanza normali - osserva Giovanni Tomassini, uno dei più esperti - Poi Gerald è arrivato tardi, ma questi giorni devono servire per arrivare il più in forma possibile al match con Udine».

Per “Tom”, nato playmaker e poi diventato sempre più guardia tiratrice col passare degli anni, l’avvento del nuovo regista Usa dovrebbe portare molti più minuti da numero “2” classico, visto che il cambio di Robinson, per quanto visto in precampionato, sarà Alessandro Grande. «In generale sono uno che spazia nei due ruoli, forse farò più la guardia ma se ci sarà bisogno darò volentieri una mano in regia - continua il numero 7 biancorosso - Il playmakeraggio è sempre stato nelle mie corde e fa parte di me, anche se l’importante sarà essere aggressivo, utilizzare il mio tiro e attaccare dal palleggio per creare dei vantaggi in attacco».

Ci si tuffa in un torneo diverso, a girone unico, con tante buone squadre e un livello di fisicità molto alto: in questo senso, RivieraBanca ha davvero poco da invidiare alle avversarie visto che il mercato ha portato in dote elementi come Marini, lo stesso Robinson e Camara, che alzano notevolmente il livello di “presenza” del quintetto. Potrà, la Rinascita, battagliare con le grandi per regalare un sogno ai suoi tifosi? «Sarà un campionato diverso, con una promozione diretta, cosa che non avveniva da diverso tempo - osserva Tomassini - e che ha automaticamente alzato il livello dei roster. Anche il nostro, certo, infatti è stata costruita un’ottima squadra, ma almeno dieci su venti hanno delle rose importanti, non vedo una favorita netta se non forse Cantù, poi ce ne sono sette-otto che si equivalgono. L’obiettivo è entrare nei play-off e poi giocarcela con tutti».

Per puntare in alto servirà sicuramente la classe di Tomassini, uno che due anni fa a Cento vinse il premio come miglior italiano dell’anno e che nella passata stagione solo a tratti è riuscito ad incidere in maniera pesante. Cosa dobbiamo aspettarci? «Negli ultimi anni ho giocato da guardia per avere meno pressione a livello di regia e usare le mie doti di tiro, ma nonostante questo ho sempre utilizzato la mia visione delle situazioni da playmaker che mi aiuta nei momenti più complicati - chiude l’analisi l’esterno riminese - L’obiettivo è quello di essere aggressivo quando entro in campo perché so di non poter più giocare 35 minuti come qualche anno fa. Devo essere più performante, creare ma anche finalizzare e penso che con la squadra che è stata allestita ci sia anche più libertà per avere tiri più aperti, grazie alle caratteristiche di Robinson e Grande. Creare spaziature migliori aumenta il livello dei possessi offensivi».

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