RivieraBanca: segnali di crescita da confermare in coppa Italia

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, solo il prosieguo della stagione di RivieraBanca potrà dare una risposta. A Desio è vero che è arrivata la terza sconfitta consecutiva, ma la reazione che ci si aspettava dopo il brutto ko interno contro Orzinuovi perlomeno c’è stata e si è vista, con più di un rimpianto per un inizio di terzo quarto choc che ha finito per condizionare il risultato.
Tutto questo con vista sulle Final Four di Coppa Italia a Bologna in programma il prossimo fine settimana, una vetrina di prestigio nella quale Rimini vorrà recitare un ruolo da protagonista.
Per Alessandro Simioni, 27 anni festeggiati proprio ieri, un regalo di compleanno mancato ma una prestazione incoraggiante dalla quale ripartire. «La vittoria sarebbe stato un bellissimo regalo - ammette il lungo veneto -. Rimane la prestazione positiva e incoraggiante dal quale dobbiamo ripartire. Siamo stati bravi ad approcciarla nel modo corretto, giocando sostanzialmente alla pari tutto il primo tempo. Peccato per il brutto break subìto a inizio terzo quarto che ha condizionato il resto della gara. Anche sul -18 abbiamo continuato a lottare fino alla fine, continuando a lavorare sulle nostre cose. Normale che contro squadre così forti, lunghe e organizzate, passaggi a vuoto del genere diventano poi più difficili da colmare».
Tre ko di fila pesano
Le tre sconfitte in dieci giorni sono state diverse per una RivieraBanca che pian piano sta tornando al completo dopo un febbraio difficile anche proprio dal punto di vista della continuità e qualità degli allenamenti, con tanti giocatori fuori e non al meglio. Il calendario ha messo sul piatto di Rbr le due squadre in assoluto più in forma del campionato, Torino e Orzinuovi e una Cantù comunque in crescita con McGee in più nel motore a spostare gli equilibri. «Aver trovato squadre così in forma, mentre noi non eravamo al meglio della condizione, ha acuito la difficoltà del momento. Dobbiamo ritrovare subito quel feeling e quell’armonia che con le assenze e gli infortuni è venuta un po’ meno nell’ultimo periodo. Stiamo ritrovando un po’ di quella continuità anche in allenamento e per tre quarti di gara lo si è visto anche domenica. Dovevamo una reazione a tutti i nostri tifosi dopo la brutta sconfitta contro Orzinuovi e quella c’è stata, non credo a un approccio negativo nel terzo quarto, Cantù ci ha punito oltremodo nelle prime tre-quattro azioni anche su situazioni imprevedibili, vedi diversi canestri di Piccoli. Sotto di venti sarebbe stato facile mollare, invece non lo abbiamo fatto tornando in partita, ripartiamo da questo atteggiamento».
Ora sotto con la Coppa Italia, con la semifinale di venerdì sera contro Cividale, porta di accesso alla finalissima di domenica. Una Final Four che per blasone e motivazione può rappresentare la scintilla giusta per il finale di regular season. «Vogliamo giocarcela sino in fondo, sono manifestazioni che danno grandi motivazioni, che davvero si preparano da sole sotto l’aspetto mentale. Ho un bel ricordo dell’unica mia partecipazione alle finali di Coppa Italia, con Trieste nel 2017, anche se si giocava ancora con la formula delle final eight. Ce le siamo meritate e vogliamo dimostralo anche a Bologna».
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