RivieraBanca, meccanismi perfetti e promettenti margini di crescita
Prestazioni e risultati: tutto concorre, in casa Rinascita, a puntare dritti al primo obiettivo stagionale che è davvero vicino, la qualificazione alle Final Four di Coppa Italia. Questa RivieraBanca, che ha ripreso il lavoro in palestra giovedì dopo tre giorni di riposo concessi da coach Dell’Agnello al gruppo, anche per recuperare dal tour de force delle 5 partite in 15 giorni, ora potrà osservare le altre (o quelle che giocano, essendoci un turno spezzatino) visto che tornerà sul parquet solamente domenica 1° dicembre per il match interno con Brindisi. Oggi alle ore 17, per non perdere il ritmo partita, i biancorossi giocheranno un’amichevole al Flaminio con Cento (unico assente Camara, impegnato in nazionale e motivo del rinvio della trasferta di Vigevano). Test a porte aperte e ad ingresso libero.
Collettivo e numeri doc
Dopo 12 giornate, quasi un terzo del cammino, si può iniziare a fare un mini-bilancio e in casa Rbr c’è di che rallegrarsi: questa è una squadra con la “S” maiuscola, capace di vincere tutte le partite punto a punto disputate, esclusa quella con Cividale, perché in grado di gestire i momenti. Partendo dall’attacco, sembra ormai chiaro che la forza della Rinascita sta nel collettivo: il primo arsenale del campionato (83.3 punti di media), che ha anche la miglior percentuale da tre punti (42%), si fonda sul fatto che ci sono cinque giocatori che vanno in doppia cifra ad ogni uscita, dai 16.3 di Marini ai 10.9 di Camara, con Robinson a un’incollatura (9.2, in crescendo). A livello tattico, i due giocatori determinanti per far funzionare la macchina biancorossa sono Marini nel quintetto e Tomassini dalla panchina. Il primo si sta dimostrando, ad oggi, il miglior giocatore del campionato, americani inclusi, con una capacità incredibile di incidere nei momenti clou, quando la palla scotta, con una maturità che è cresciuta nel corso degli anni. Questo Marini non combatte più con se stesso, ma riesce a capire quando è ora di colpire e quando, invece, è il caso di rallentare. Stesso dicasi per Tomassini, letale perché settimo uomo di lusso, capace di tenere alta la qualità dei possessi offensivi RivieraBanca quando scendono i titolari, e importante anche in difesa con un’esperienza ormai ventennale in categoria.
Ma Rimini è solida anche sotto canestro: Johnson e Camara consentono di soffrire il giusto, Simioni è cresciuto, anche se di certo può far meglio (3.4 ad allacciata). La possibilità di giocare in post-basso per i suoi lunghi, alternando la ricerca dei tiratori al “booking” ragionato, è l’altro segreto di RivieraBanca. Non è leggibile, puoi preparare il match per limitare il tiro da fuori e allora si aprono spazi sotto, mentre se ti focalizzi sul post di Camara, ecco gli scarichi per le mani calde dall’arco. Rimini è inoltre cresciuta anche in difesa, dove nelle ultime uscite ha subito sempre meno di 80 punti con Anumba a prendersi cura, spesso con costrutto, del bomber altrui. Poi c’è il capitolo Robinson: i suoi margini di crescita equivalgono ai sogni del popolo biancorosso, perché quando sarà al top, diventerà ancora più difficile fermare la capolista.