RivieraBanca, attenta alle trappole di “Pierino”
Molti credono che la Rinascita sia in calo, ma pochi considerano che è riuscita a vincere, domenica scorsa contro Piacenza, la classica partita che “puoi solo perdere”, che è sempre prima da sola e che le poche (5 su 23 match) sconfitte che ha subìto sono state tutte al termine di gare punto a punto. Ecco perché la sensazione è che anche a Brindisi, in questo turno infrasettimanale scomodo (ore 20.30, arbitri Attard, Marzulli e Martellosio), RivieraBanca dirà ampiamente la sua, ammesso e non concesso che Brindisi sia d’accordo.
Non semplice, la trasferta del Pala Pentassuglia, non tanto per questioni chilometriche ma perché la Valtur di coach Piero Bucchi è in netta ripresa ed è stata capace, sabato scorso, di imporsi addirittura a Udine, campo che era rimasto inviolato per 11 partite consecutive. Rimini ci arriva ancora senza Giovanni Tomassini, sempre out per il problema alla spalla sinistra, ma da capolista solitaria con un occhio ai match delle uniche rivali rimaste per la promozione diretta, Cantù – che gioca a Bologna – e Udine (a Vigevano). «Sono estremamente convinto che ce la giocheremo, anche se una prestazione sufficiente non basterà per tornare a casa coi due punti, ne servirà una eccellente – attacca Sandro Dell’Agnello, che lunedì ha concesso un giorno di riposo alla “truppa”, riprendendo gli allenamenti solamente ieri mattina prima della partenza in treno per la Puglia – La squadra è sul pezzo, ci manca Giovanni e non è un’assenza da poco, ma essere riusciti a vincere con Piacenza dopo quel -18 e la situazione che sembrava disperata vale tantissimo».
Infatti. Pensate se, dopo il ko di Forlì e alla vigilia di due trasferte (sabato si va a Milano), Rbr avesse ceduto le armi con il fanalino di coda per giunta privo del suo americano, l’ex Marks. Allora sì che si sarebbe parlato di crisi, di stanchezza, delle percentuali da tre punti in calo, di una difesa che scricchiola. Invece, con la zona e la capacità di soffrire, la Rinascita ha salvato la pelle e può presentarsi a Brindisi abbastanza serena, conscia di avere le armi per mettere in difficoltà Ogden e compagni, visto che sino a qui ha perso solamente due volte fuori casa. «La zona la proviamo tutte le settimane e la tiriamo fuori quando siamo un po’ in difficoltà, speriamo di non doverlo fare con la Valtur. E’ un’arma a nostra disposizione, con l’Assigeco ha girato l’inerzia, ma Brindisi è una squadra diversa, adesso ha dieci giocatori e due americani, una fisicità importante e un’evidente organizzazione difensiva. Per caratteristiche, credo che potremo creargli problemi se riusciremo a muovere la palla velocemente, perché la loro retroguardia punta a farla ristagnare. E’ lì che possiamo fare la differenza, dovremo essere molto dinamici e, ovviamente, pareggiare il loro atletismo a rimbalzo».