Rbr, un crollo di squadra e di singoli: adesso serve il miglior Marini

Sandro Dell’Agnello avrà risolto il problema della Rinascita? A ben vedere, si può parlare di più problemi, considerando le ultime prestazioni dei biancorossi, che anche a Bologna, nella semifinale di Coppa Italia, hanno prestato il fianco a Cividale sciogliendosi come neve al sole nel momento decisivo, cioè il terzo quarto.

Con la pericolosa e indecifrabile Pesaro sull’uscio (venerdì sera il RivieraBanca-Day al Flaminio) ci vorrà una squadra molto diversa da quella dell’ultimo mese. Al di là delle quattro sconfitte consecutive, sono l’atteggiamento e la consistenza difensiva a preoccupare non poco, anche se dopo settimane intere senza allenamenti al completo, adesso Rimini può preparare le partite con tutti gli effettivi e ciò aumenterà l’intensità e l’energia nei match.

La questione difensiva è però prioritaria: nelle ultime otto sfide, a parte il successo esterno contro Cividale (73-80), la Rinascita ha concesso sempre più di 80 punti all’avversario, addirittura più di 90 in tre occasioni (e 88 con Orzinuovi). Se prima la corazza biancorossa funzionava benissimo, di colpo qualcosa si è inceppato, probabilmente a livello fisico, visto che si fa fatica a tenere ogni un contro uno e saltata la prima linea, l’avversario può comodamente penetrare o scaricare per il tiro da fuori comodo.

A proposito di percentuali, il 45% da tre del girone di andata ormai è un miraggio, ma il motivo è da ricercare nelle peggiori scelte di tiro. Prima, infatti, la palla girava veloce in attacco e si arrivava quasi sempre a una buona conclusione, che con le mani educate di Grande, Tomassini e compagni significava spesso ‘solo rete’ e totale inerzia per Rbr. Adesso si fa più fatica, gli avversari hanno capito come mettere in difficoltà il pick&roll di Robinson o di Tomassini e i possessi riminesi sembrano più farraginosi, a volte forzati, con la conseguenza che non solo le percentuali calano, ma spesso ci si espone al contropiede.

Poi ci sono altri due aspetti fondamentali: il calo di Marini e la poca tranquillità quando si subiscono dei break. Nel primo caso, bisogna capire se il problema è fisico o mentale, perché è vero che l’ex Trapani continua ad accusare problemi a un polso, ma ciò non basta a giustificare un crollo delle prestazioni di tale portata, con scelte incomprensibili ed errori atipici per uno del suo livello. Recuperarlo sarà fondamentale, così come determinante sarà tornare a quella solidità che Rbr aveva quando arrivavano dei parziali avversari: si continuava a giocare, senza forzature o scollamenti, mentre adesso il primo strappo ‘nemico’ comporta evidenti spaccature nel piano partita biancorosso e sul morale. Il derby, da questo punto di vista, sarà un’occasione imperdibile per riprendere ritmo e fiducia.

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