La classifica? Tomassini sprona RivieraBanca a guardare ciò che realmente conta: «Aver portato a casa una gara difficile, da squadra vera, che lotta»
Rimini si gode, almeno fino a domani sera, la vetta solitaria della classifica di A2. Sono passate solo quattro giornate, vero, però c’è di che gioire ed essere fiduciosi per una partenza solo lontanamente immaginabile alla vigilia del campionato, vuoi per una preparazione balbettante tra infortuni, acciacchi vari e amichevoli saltate, vuoi per l’arrivo dell’americano a metà settembre, tutte componenti che giocoforza hanno minato la pre-season di RivieraBanca.
Vittorie tutte diverse, scalpi eccellenti (Udine, Fortitudo e Milano la squadra del momento) che sono arrivate in situazioni d’emergenza senza la stella Robinson nelle ultime due uscite. Tanti protagonisti diversi, tutti utili e indispensabili alla causa, tante le frecce nell’arco di un Rbr sin qui granitica e con grandi attributi. Nel successo di domenica sera, è tornato a graffiare anche Giovanni Tomassini.
«Bellissima domenica, una cornice di pubblico straordinaria come sempre. Siamo andati molto in difficoltà, l’Urania ha 6 punti non a caso e ha fatto una bella partita. Poi spesso accade che ci sono episodi che fanno cambiare l’inerzia dei match. Siamo stati molli nel primo tempo, loro hanno preso fiducia, Gentile ha spiegato basket e ci ha messo in grande difficoltà con i suoi tiri dai 3-4 metri, però è andata bene con un gran finale».
La classifica? «Sono le primissime settimane di campionato, parliamo di nulla. Ciò che più conta è che con tutte le difficoltà del caso siamo riusciti alla fine a portare a casa una gara molto difficile perché siamo una squadra vera, che lotta, e così è ancora più bello».
Per il giocatore nativo di Cattolica 15 i punti a referto nei 28’ in campo, nonostante una condizione non ancora ottimale, dopo i dolori che lo avevano costretto a guardare i compagni dalla panchina nel match con la Fortitudo. «È stata una settimana un po’ così, ho avuto durante il match un po’ di fastidio nella gamba dietro al ginocchio, ma sono dei piccoli crampi con i quali mi sono gestito. Niente di particolare e preoccupante, in settimana mi sono allenato pochino e lo sforzo nel finale si è fatto sentire».
Fondamentali i 5 punti in fila nel quarto periodo, tra i quali una tripla fuori equilibrio da quasi sette metri, oltre agli assist al bacio per Camara che hanno ribaltato l’inerzia di una gara che sul 54-64 in favore degli ospiti sembrava aver preso una brutta piega. «Quel tiro lì, su una gamba, ce l’ho nelle corde anche se l’anno scorso non l’ho fatto vedere molto. Sono contento anche della mia prestazione personale, anche se ho fatto due palle perse brutte che non mi sono piaciute, a volte vado in down in queste circostanze. Invece sono rimasto in partita trovando canestri e assist nel momento del bisogno. Conta vincere, poi se arriva anche un apporto importante a livello personale ben venga. Ma rimane il risultato e la prestazione di squadra nella difficoltà, poche squadre contro un’Urania così in forma avrebbe trovato la forza di ribaltarla».