Dell’Agnello e la crisi di Rimini: “Solo due sconfitte con la squadra al completo”

Tutto quello che aveva chiesto alla vigilia (ferocia, attenzione massima e bava alla bocca) non è arrivato. Troppa brutta per essere vera questa Rbr che mette insieme 20 palle perse in un -34 sul parquet amico con pochissimi precedenti. «E’ la peggior partita al Flaminio nei miei quindici mesi. Una premessa: per diversi mesi siamo stati molto bravi a mascherare i nostri difettucci ed esaltare i pregi e lo abbiamo fatto con la disponibilità estrema dei giocatori e l’ottimo lavoro di tutto lo staff: se da un mese e mezzo non ci riusciamo più qualcosa è successo. Cosa? Dal 20 gennaio non facciamo un allenamento di squadra e la conseguenza è non riuscire più a fare quello che facevamo: passarci bene la palla, giocare fluidi, liberare sempre il compagno al tiro» commenta Sandro Dell’Agnello, sciorinando due statistiche emblematiche.

«Abbiamo chiuso l’andata col 46% da tre irreale in A2 e anche in Eurolega, mentre nel ritorno siamo al 28% con lo stesso coach e lo stesso gruppo. Rbr al completo in 28 partite ha perso solo due volte e l’unica squadra che ha vinto più di noi, Udine, è la sola senza infortuni seri e con sempre 10 giocatori a disposizione».

Una considerazione che ripropone curiosità di mercato. «Lo monitoriamo e grosse occasioni non ci sono state, un giocatore in più ci avrebbe fatto comodo anche a ottobre per allungare le rotazioni, ma negli allenamenti di questo mese e mezzo non ci avrebbe cambiato la vita» prosegue il coach chiamato a commentare il ritorno non indimenticabile di Robinson («Era fermo da un mese e ha fatto due mezzi allenamenti con la squadra, le difficoltà erano prevedibili») e a individuare la ricetta per un futuro di sfide tostissime, a partire da Cantù. «Come se ne esce? Non buttando il secchio dell’acqua col bambino dentro, ritrovando la salute e pensando una partita alla volta».

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