Coppa Italia: RivieraBanca, secondo tempo da incubo e la finalissima se la prende Cividale (66-94)

Riviera Banca Rimini - UEB Gesteco Cividale 66-94

RBR: Marini 4 (2/5, 0/4), Johnson 5 (1/5, 0/3), Robinson 16 (2/2, 4/7), S. Anumba 9 (1/4, 2/3), Grande 9 (2/5, 1/5), Tomassini (0/1, 0/3), Simioni 2 (1/3), Bedetti (0/1 da tre), Camara 13 (5/9), Masciadri 8 (1/3, 2/2), Sankare e Amaroli NE. All. Dell’Agnello.

CIVIDALE: M. Anumba 10 (3/4, 1/1), Rota 4 (1/2, 0/1), Berti, Marangon 8 (3/5, 0/1), Lamb 21 (2/6, 4/5), Piccionne (0/1 da tre), Miani 13 (1/5, 3/4), Dell’Agnello 19 (7(8, 1/3), Ferrari 7 (2/6, 0/3), Redivo 12 (2/8, 2/5). All. Pillastrini.

PARZIALI: 19-26, 44-46, 59-75.

ARBITRI: Barbiero, Centonza e Costa

TIRI LIBERI: RBR 9/11, CIV 19/24.

TIRI DA DUE: RBR 15/37, CIV 21/44.

TIRI DA TRE: RBR 9/28, CIV 11/24.

BOLOGNA - Meglio allenarsi e rimettersi in sesto per la sfida con Pesaro di venerdì prossimo, perché al momento la Rinascita “non c’è”. Cividale rifila una lezione pesantissima ai biancorossi, dominando la semifinale di Bologna a più riprese: ma se alla prima spallata Rimini risponde, dal terrificante 20-3 di fine terzo periodo non c’è proprio modo di reagire. Con le bombe e i suoi quintetti anticipi, Pillastrini porta a scuola RBR che ha qualcosa da Robinson e Camara nel primo tempo, ma che, ancora ‘orfana’ del vero Marini e tradita da Tomassini (virgola sonante), crolla nella ripresa senza nessuno che riesca ad arginare la marea gialla.

La partita. Dell’Agnello è costretto a chiamare time-out dopo meno di 3’, con Cividale sul 10-2 grazie a Lamb e a Marangon, mentre la Rinascita cincischia un po’ in attacco. Il ritmo della Gesteco infastidisce Rimini, che prova a ricucire con Grande e Camara ma si vede ‘recapitare’ triple a nastro da Redivo e Lamb (11-24 al 7’). Stringendo dietro e grazie ai primi vagiti di Robinson (due bombe laterali), Rimini si rimette in partita (25-29 al 13’), ma basta un attimo di rilassatezza e Cividale ne approfitta con l’aitante Marangon (25-35 al 15’). Poco male, visto che i biancorossi (in nero per l’occasione) sono dentro il match e piazzano un controbreak di 11-2 figlio delle bombe di Anumba, rapporto di minoranza non considerato dal Pilla, e al dominio sotto di Camara (36-37 al 17’), prima di pareggiare con una delizia di Robinson (44-44 al 20’, 7/16 dall’arco per la Rinascita). Il terzo quarto è un punto a punto entusiasmante: Cividale va da Redivo, Dell’Agnello e Lamb, mentre Rimini pesca qualcosa da Marini ma cerca continuamente Camara, che fa il vuoto nei pressi del ferro (56-55 al 25’). Improvvisamente, però, la Rinascita incassa due triple da Miani e si scompone, iniziando a forzare in attacco prestando il fianco ad un’altra spallata della Gesteco, che fa il vuoto con Revido e Dell’Agnello (59-75 al 30’, Cividale 10/17 da tre). E’ una mazzata tremenda, un 3-20 che in pratica vale la partita visto che Rimini accusa pesantemente, incapace di reagire nei primi minuti dell’ultimo quarto, dove addirittura si precipita a -19 (60-79 al 33’ sulla palombella di Rota). Grande è l’ultimo ad arrendersi e una sua tripla accarezza l’illusione di poterla rimettere in bilico (64-79), ma il linguaggio del corpo parla chiaro: la Rinascita non c’è più ed esce abbastanza mestamente dalla Final Four (64-87 al 37’), disintegrata e ‘depressa’ da quelli del Pilla, che sfideranno Cantù per conquistare la Coppa.

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