B Nazionale: play-off, play-in e salvezza, c’è ancora tanto negli ultimi 80’

Basket

A 80’ dalla fine della regular-season è ancora tutto da scrivere il destino delle formazioni romagnole, anche se Virtus Imola e Ravenna a salvezza acquisita possono guardare alla volata con animo abbastanza leggero. Quello che spera di avere l’Andrea Costa da venerdì notte in poi chiaramente dopo aver battuto Saronno nel match che significherebbe matematica permanenza in serie B pure per i biancorossi, mentre Faenza rischia, con l’inopinata sconfitta subita dalla Bakery Piacenza, di aver buttato al vento quanto di buono fatto fino a sabato scorso. Servirà un 2/2 alla Garelli-band per centrare il sesto posto e quindi i play-off diretti, perché in caso di ko anche con Mestre sabato al Cattani allora le proiezioni finali diventerebbero tutte da play-in (dal 7° posto in giù).

Conti facili per la Neupharma che deve battere Lumezzane (cioè bissando il successo dell’andata) e replicare a Capo d’Orlando, difficile infatti possano bastare due punti considerando lo scontro fra lombardi e Up Imola (teoricamente ancora in corsa per il 12° posto) all’ultima giornata.

Quanto a Ravenna il primo passo starà nel piegare sabato Salerno (meglio se di almeno 5 punti, grazie al miglior quoziente canestri), poi l’ipotetica parità a tre con i campani e Caserta premierebbe i giallorossi (2-0 sui bianconeri). Troppi calcoli, ecco la verità, resi ancora più complicati da un campionato lunghissimo ed equilibratissimo, cerchiamo allora di capire lo stato di salute delle romagnole a 80’ dal gong.

Faenza, serbatoio vuoto?

Difficile rispondere con sicurezza a questa domanda, perché se le sconfitte per mano di Up e Bakery fanno pensare ai Blacks in riserva, d’altro canto proprio nelle stesse partite Poggi e compagni hanno sempre avuto la forza per reagire a svantaggi importanti. Di certo la condizione, specie mentale, di Faenza non è scintillante e fanno riflettere quelle partenze ad handicap, difficili da accettare specie in casa, diventate ormai una costante della stagione romagnola. A livello tecnico e atletico gli inserimenti di Ammannato e Magagnoli per ora hanno portato ben poco, forse i Raggi hanno dovuto produrre uno sforzo troppo grande per sopperire a infortuni (in primis di Poletti) e ristrettezze del roster restando praticamente sempre fra le prime sei. Forse. Per avere delle certezze bisognerà attendere la fine del campionato.

Virtus, non troppa tranquillità

In casa giallonera l’analisi può partire da considerazioni simili a quelle di cui sopra, perché gli infortuni hanno falcidiato la stagione virtussina e dal mercato non sono certo arrivati aiuti sostanziosi, così la salvezza centrata con tre turni d’anticipo va considerata un ottimo risultato. I play-in restano raggiungibili e la Virtus potrà far valere proprio la forza dei nervi distesi, a patto che non esageri come a Gravellona Toce, dove per 20’ abbondanti Valentini e compagni non sono sostanzialmente scesi in campo. Da capire se il finale influirà, come successo l’estate scorsa, sulle future scelte di una società che alla vigilia del campionato aveva alzato parecchio l’asticella parlando di play-off ma ripetiamo, comunque vada con Lumezzane e Capo d’Orlando, il lavoro dello staff tecnico è stato esemplare.

Up, match-point da sfruttare

Stilare un bilancio finale della stagione dell’Andrea Costa sarà estremamente complicato, perché districarsi tra un’andata spettacolare, un ritorno tragico, le dimissioni di coach Angori, la triplice squalifica del campo, gli infortuni di Sanguinetti e Filippini e altri accidenti vari risulterà esercizio da equilibristi veri. In questo momento l’unica certezza sta nella partita contro Saronno di venerdì sera: da vincere. A tutto il resto, compresa la speranziella play-in, l’Andrea Costa e i suoi tifosi potranno pensare solo dopo aver intascato i due punti contro il fanalino di coda del girone. A livello fisico Imola dovrebbe essersi lasciata completamente alle spalle l’epidemia influenzale e il morale, grazie ai recenti successi nei sentiti derby, resta alto. Insomma, questa volta non ci sono scuse.

Ravenna è diventata scomoda

Molti ormai lo pensano proprio fra le sue dirette avversarie, perché la crescita a 360° gradi dell’OraSì nel girone di ritorno è stata letteralmente spettacolare e Andrea Gabrielli va considerato l’artefice numero uno di una salvezza per tanti addetti ai lavori praticamente impossibile. Ravenna attualmente è tirata a lucido, come dimostrano il successo sul campo della Luiss e la beffa incassata all’ultimissimo sospiro a Montecatini, quindi negli 80’ finali di regular-season potrà dare l’assalto al 12° posto e ai play-in. Divisa dalle altre romagnole in estate e inserita in un girone di ferro, l’OraSì ha dimostrato come si possa fare dell’ottima pallacanestro pur con un budget risicato. Se hai un allenatore come Gabrielli.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui