«Lassù sentirai i “ciuff” dei canestri»: l’addio del mondo del basket a Vianello, simbolo della pallacanestro ravennate - Gallery










«Sono sicuro che dove sei adesso, lassù nel cielo, continuerai a sentire la musica che preferivi, quella del “ciuff” dei canestri». Un lungo applauso delle tantissime persone che ieri hanno riempito la chiesa di Santa Maria in Porto ha sottolineato le parole con cui un commosso Giorgio Bottaro ha salutato Roberto Vianello, storico “motore” del basket ravennate scomparso nella notte tra domenica e lunedì all’età di 76 anni.
Nella solennità della basilica, avvolta da un silenzio colmo di emozione, Ravenna ha reso l’ultimo omaggio allo storico patron. La sua famiglia - la moglie Marina e le figlie Natalia e Alessandra - ha accolto con commozione l’abbraccio della comunità, che si è riunita per rendere omaggio a un uomo che aveva fatto del lavoro e della passione sportiva la sua missione.
Familiari, amici, colleghi e appassionati di basket si sono stretti nel ricordo di un uomo che ha lasciato un segno profondo nella città, sia come imprenditore di successo sia come dirigente del basket giallorosso. Tutto il mondo della pallacanestro, dagli storici allenatori Giordani e Martino, fino ad alcuni giocatori del passato, tra cui Amoni, passando per l’organico al completo che partecipa al campionato di quest’anno, era presente per dare l’ultimo saluto a Vianello. Così come c’erano dirigenti sportivi, tra cui Umberto Suprani, a lungo al Coni e adesso alla Federvolley, o rappresentanti della politica della città, tra cui il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia e il segretario provinciale del Pd, Alessandro Barattoni.
Il ricordo di Bottaro
Durante la cerimonia, le parole pronunciate dal parroco, don Francesco Calka, hanno ripercorso la sua vita, mentre quelle di Giorgio Bottaro, il dirigente assieme a cui ha scritto le pagine più belle del basket cittadino, sono state le più emozionanti. «Roberto - ha sottolineato - era un uomo di cuore, appassionato. Era timido, burbero e generoso. Grazie a lui è stata costruita la squadra giallorossa più bella, quella capace di vincere nel 2013 sia il campionato che la Coppa Italia. Fu un anno clamoroso e di Roberto conservo ricordi bellissimi, come quando andammo insieme in scooter a una conferenza stampa, lui che non era mai salito su una “motoretta”, indossando un casco bianco-rosa prestatogli da una dipendente».
Una continua crescita
Assicuratore veneziano trapiantato da tanto tempo a Ravenna, nella nostra città è stato un pioniere di questo ramo economico dopo la fondazione negli anni Settanta della Vianello Insurance Broker, mentre dal punto di vista sportivo era stato braccio destro di Piersante Manetti tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta. È stato sotto la sua gestione, a partire dal dicembre 2005, che sono arrivate le principali soddisfazioni, culminate nel 2013 con la doppietta Coppa Dnb-promozione sotto la guida di Giordani. In seguito ci sono state dieci stagioni consecutive tra l’allora serie A2 Silver e “tradizionale”, fino al picco della stagione 2019-2020 sotto la guida di Cancellieri, interrotta dal Covid quando Ravenna stava dominando la stagione regolare. Infine sono arrivate la malattia nel 2021 e la disgraziata stagione 2022-2023, con la retrocessione che forse ne hanno ulteriormente minato la salute e l’umore, fino all’addio di domenica notte.