Il tecnico Gabrielli: «Sarà un’OraSì rognosa e imprevedibile, chiederò un palleggio in meno e un movimento in più»

OraSì Ravenna Basket
  • 20 agosto 2024

Praticamente quattro mesi dopo l’ultimo impegno ufficiale, il vittorioso derby con Faenza (era il 21 aprile), l’OraSì è tornata in campo. E’ suonata ieri la campanella del primo giorno di scuola del rinnovato gruppo affidato ad Andrea Gabrielli con una doppia sessione di allenamento, atletico al mattino, tecnico al pomeriggio (concentrato su contropiede, giocate due contro uno, due e quattro contro zero), svolta interamente nella casa bizantina, il PalaCosta soprattutto per l’abbondante pioggia caduta su Ravenna al mattino.

E’ questa un po’ la parola d’ordine o comunque il filo rosso che ha caratterizzato questa prima giornata, in campo e fuori. Un discreto numero di tifosi ha occupato i posti del palazzetto, spinto dalla curiosità di rivedere i quattro confermati (Dron, De Gregori, Ferrari e Allegri) ma forse soprattutto i sei volti nuovi che tra cinque settimane o poco più cominceranno il tour de force di 38 partite in un girone quasi totalmente nuovo per i ravennati.

Ma la curiosità è stata anche quella dei protagonisti in campo perché comunque la guida tecnica è nuova per una buona fetta di loro. «Un’ottima prima giornata di lavoro - premette Andrea Gabrielli - ma il primo giorno c’è sempre tanto entusiasmo, comincia un’avventura nuova, i ragazzi vogliono mettersi in mostra davanti ai compagni, società (e anche allenatore, ndr) e ne sono pienamente soddisfatto. Ci sono state un paio di situazioni in cui li ho dovuti catechizzare ma in quasi due ore di allenamento pomeridiano ci possono stare. Ho voluto però dare un segnale importante ai ragazzi. Di positivo ho visto soprattutto tanta curiosità da parte loro perché ho evidentemente iniziato a mettere a punto delle situazioni di gioco che si potranno presentare e dei movimenti che non fanno parte del loro bagaglio attuale. Sulla carta la mia squadra ha tanto talento, soprattutto offensivo, mentre in difesa ci dovrà essere tanta unione di intenti, tanta compartecipazione ma per vedere questo ci vorranno ancora un paio di settimane (prima amichevole il 31 al Costa contro la Virtus Imola, ndr). Una cosa importantissima su cui dovremo lavorare per rendere ancora più brillante e imprevedibile il nostro gioco sarà quella di effettuare un palleggio in meno ma un movimento in più e se riusciremo a fare questo risulteremo ancora più “rognosi” da affrontare soprattutto in casa. Ultimo aspetto, ma non meno importante, è quello dei rimbalzi. Sulla carta abbiamo giocatori che hanno il rimbalzo nel Dna ma anche quei giocatori che non ce l’hanno dovranno mettersi nell’ottica che ogni situazione può risultare fondamentale».

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