L’assalto di Bellaria ai tifosi del Cesena e dell’Unieuro Forlì: i motivi del divieto di trasferta ai riminesi al derby di basket

Basket

La storica rivalità tra le tifoserie da un lato. Il rischio di nuovi scontri, come avvenuto in occasione della partita di andata, dall’altro. Ma tra le ragioni che hanno indotto la Prefettura di Forlì a vietare trasferta per i tifosi della Rbr di Rimini per il derby in programma domenica contro l’Unieuro, c’è anche la spedizione punitiva di novembre all’interno del circolo ricreativo di Santa Margherita di Bellaria, abituale luogo di ritrovo del gruppo ultras “Gioventù Bellariese”. Uno scenario inedito, finora mai emerso, che mette in relazione quel fatto di inaudita violenza a un contesto sportivo, quello dell’ambiente del basket, che si riteneva un’oasi felice. E’ quanto emerge dalla lettura delle motivazioni che hanno convinto il prefetto Rinaldo Argentieri a disporre il divieto di seguire la squadra in trasferta ai tifosi biancorossi per questioni di ordine pubblico (stesso motivo per il quale avevano già saltato la gara di Pesaro). Una sfida, quella di A2 di basket in programma domenica sera all’Unieuro Arena, ritenuta a rischio. E dove la capolista non avrà quindi supporter al seguito.

Decisione motivata appunto dal pericolo di scontri. «Già dagli anni ‘90 - si legge nel provvedimento emesso - la radicata contrapposizione tra tifoserie è periodicamente sfociata in episodi di violenza». E a fine ottobre, quando l’Unieuro giocò a Rimini, furono emessi dalla Questura tre daspo nei confronti di altrettanti sostenitori della Rbr componenti di un gruppo di tifosi che «a fine partita invase il terreno di gioco nel tentativo di scontrarsi» con i supporter avversari. Contatto purtroppo solo rinviato di qualche giorno, almeno analizzando il terzo motivo alla base del divieto di trasferta. E qui il riferimento è ai fatti di inizio novembre quando si registrò un’irruzione al circolo di Bellaria. Una vera e propria spedizione punitiva da parte di decine di giovani incappucciati che, armati di spranghe, bastoni, bombe carta e fumogeni, devastarono il locale abituale ritrovo del gruppo ultras “Gioventù Bellariese”, aggredendo le persone presenti (una delle quali fu ricoverata inizialmente in terapia intensiva) e provocando ingenti danni alla struttura. Un blitz immortalato dalle telecamere che indignò per la violenza usata e che inizialmente ha visto le indagini orientate sull’universo legato al tifo calcistico, dal momento che i componenti del sodalizio sono in maggioranza sostenitori del Cesena. Invece la ricostruzione successiva, stando sempre al provvedimento adottato ora, avrebbe visto il coinvolgimento anche e soprattutto di tifosi di basket, che avrebbero aggredito gli avversari, sostenitori del Cavalluccio sul rettangolo verde e dell’Unieuro sul parquet.

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