I Blacks possono puntare all’aggancio in vetta

Basket

Ha sorriso solo Faenza nel turno infrasettimanale della B Nazionale, anche se quelle di Virtus, Andrea Costa e OraSì sono state sconfitte (tutte in trasferta) molto diverse per modalità, recriminazioni e letture.

Faenza punta alla vetta

Il calendario dava una mano ai Blacks, con due turni casalinghi consecutivi più che abbordabili e bravi sono stati i faentini a sfruttarli in pieno, battendo le motivatissime Agrigento e Crema al termine di sfide abbastanza simili. Alla fine nemmeno l’arrivo sulla panchina lombarda di coach Giancarlo Sacco ha interrotto la striscia negativa cremasca (9 ko): «All’inizio siamo stati spiazzati dalle scelte difensive di Crema – spiega Galetti - perché sul pick’n roll si sono comportati in maniera diversa rispetto alle precedenti partite e così abbiamo trovato l’area molto piena. A quel punto abbiamo deciso in corsa di giocare molto sotto per non abusare del pick’n roll e, specie nel secondo tempo, i fatti ci hanno dato ragione. Con 5’ di buona difesa nell’ultimo quarto siamo riusciti a prendere quel margine di sicurezza mantenuto fino al 38’, quando la confusione, fra antisportivi ed espulsioni, l’ha fatta da padrone. Ripeto, non esistono partite scontate in questo girone, dovevamo essere più cattivi all’inizio e forse non avremmo dovuto rincorrerli. Occhio, però, perché questa tendenza a vincere in rimonta può anche diventare pericolosa a lungo andare».

E ora i Raggi (multa di 350 euro per i fischietti usati dal proprio pubblico), rimasti a -2 dalla capolista Legnano assieme a Treviglio, possono cominciare a guardare in alto. La trasferta di domenica a Desio, abbinata a quella ad Agrigento della Sae, sembrano infatti l’ideale per tentare l’aggancio.

Virtus, l’arrabbiatura di Galetti

La sensazione è che l’Imola giallonera (record di 1-4 in trasferta) abbia buttato al vento una grossa occasione, al netto delle condizioni fisiche precarie di elementi fondamentali come Valentini (ginocchio destro), Magagnoli (schiena) e Masciarelli. Fiorenzuola di fronte alla remuntada virtussina da -17 sembrava infatti spaurita e rassegnata alla beffa, ma ancora una volta la volata non ha arriso alla Neupharma: «Noi abbiamo delle grandi responsabilità sulla prima parte di gara – conferma il coach imolese Gigi Galetti - quando abbiamo fatto scappare via Fiorenzuola con qualche rotazione un po’ così e una situazione difensiva non ottimale. Nel terzo quarto siamo rientrati bene, ma nel recupero abbiamo profuso uno sforzo troppo grande e gli errori nel finale ci sono costati cari, in particolare una persa sanguinosa in piena inerzia (Anaekwe sul 75-75 a -1’40”, ndr). Il rammarico grosso, come ho detto alla squadra anche un po’ arrabbiato, è che non possiamo iniziare le partite così, perché abbiamo fatto un regalo agli avversari. Continuiamo a sprecare troppo. Ai giocatori chiedo più concentrazione per entrare in campo da subito con il giusto atteggiamento».

Da capire adesso quale Virtus (di nuovo anonimo Vaulet, 13 punti con 4/12 dal campo) salirà domenica a Casale Monferrato ospite del diesse (amato ex di turno) Lele Casalvieri: «Non voglio andare a Casale a carte scoperte, ma mercoledì avevamo giocatori importanti che non sarebbero dovuti scendere in campo e di questo li ringrazio».

La pausa dell’Andrea Costa

E alla sesta l’Up si riposò. Proprio così, perché dopo cinque vittorie consecutive l’Andrea Costa a Conegliano è arrivata scollegata sin dalla palla a due, lasciando fin troppo facilmente strada alla meritevolissima Rucker. Un dato va sottolineato, in tutte e tre le partite perse (Agrigento e Mestre le altre) i biancorossi hanno tirato più da tre che da due (35-28 mercoledì), anche se coach Angori preferisce focalizzarsi sulla propria metà campo: «L’approccio lo abbiamo sbagliato dal punto di vista difensivo, perché non possiamo iniziare la partita in quel modo lasciando troppi canestri facili agli avversari. Poi, è vero, ci si è messa di mezzo anche la poca fiducia in attacco, avremmo dovuto attaccare di più il ferro e indugiare meno sulle triple, però vanno riconosciuti pure i meriti di San Vendemiano. Ci è mancata l’energia, all’inizio siamo stati troppo soft e loro invece hanno messo tanta aggressività per sopperire alle assenze (Oxilia e Tassinari, ndr)». Se Chiappelli, in dubbio fino all’ultimo, è stato probabilmente il migliore dei suoi, molte difficoltà le ha incontrate Klanjscek: «Maks dovrà iniziare ad abituarsi alle altrui difese tattiche (domenica arriva Lumezzane, ndr), perché la B resta un campionato d’alto livello, molto fisico e con arbitraggi che lasciano giocare. Lo dico senza polemica, Klanjscek è pur sempre una matricola e come tale deve conquistarsi tutto sul campo».

Il tiro da tre fa male all’OraSì

Concedere il 58% dall’arco ad un avversario, come Sant’Antimo, che fino a mercoledì sera stava viaggiando al 25%. Ecco il motivo principale del ko dell’OraSì in terra campana ed anche coach Andrea Gabrielli non ha esitato a sottolinearlo nei commenti post-match: «Nei primi 20’ con qualche disattenzione difensiva in meno avremmo potuto chiudere con un vantaggio maggiore. La svolta c’è stata nel terzo quarto, quando Sant’Antimo ha cominciato a tirare benissimo da tre. Purtroppo siamo alla nona giornata di campionato e questa situazione si sta ripetendo, perché siamo i primi nel girone per percentuale concessa dall’arco (45%, ndr) agli avversari. Nel finale hanno pesato anche le giocate individuali, come un tiro da tre di Spinelli determinante. I miei ragazzi meritano comunque un plauso per come, anche questa volta, non hanno mai mollato. Il vero rimpianto resta legato al ko casalingo con Rieti, quando l’aggressività è mancata e la facce si sono spente troppo presto».

Domenica contro Jesi i giallorossi cercheranno di migliorare il proprio record casalingo (2-2), magari sfruttando il giorno di riposo in più rispetto ai marchigiani, scesi in campo ieri contro Ruvo.

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