Basket B, dalla Supercoppa al campionato: ribaltone Virtus a Imola
L’11 settembre scorso l’Andrea Costa vinceva il derby di Supercoppa contro la Virtus 66-59 dando l’impressione di avere decisamente qualcosa in più dei gialloneri a livello fisico, di talento ed esperienza. Domenica, poco meno di tre mesi dopo, la squadra di Regazzi si è presa una rivincita gigantesca, perché ha fatto vedere una pallacanestro di qualità superiore a 360 gradi rispetto a quella dei biancorossi. Insomma, i due mondi si sono ribaltati e adesso quella supremazia cittadina che, ai primi turni di campionato, poteva sembrare provvisoria, è saldamente in mano alla Virtus, capace di concretizzare il grande lavoro fatto a livello societario con un ottimo prodotto fuori dal campo (eccellente organizzazione e Ruggi quasi esaurito) e quello tecnico con una squadra diventata di primissima fascia.
“Rega” l’ha dominato
Una prima considerazione, dovuta, a livello tattico. Il derby l’ha dominato proprio lui, il protagonista più atteso: Marco Regazzi. Il destino sembrava averlo preso di mira, riducendolo a letto con la febbre alta da venerdì mattina, ma questa rivincita la cercava da 35 anni e non si poteva certo far piegare da un malanno di stagione. «A casa mi hanno detto che ero un incosciente a venire al palazzo - ha commentato il coach giallonero nel dopo partita - e fino alle 15 ero a letto steso dalla febbre, però ho pensato che non potevo proprio mancare. Non esserci avrebbe significato togliere il senso a tutto il resto. Ecco, credo che le nostre motivazioni abbiano fatto la differenza».Vero, la Virtus è parsa anche più affamata dell’Andrea Costa, ma alla fine si giocava sempre a pallacanestro e il derby lo hanno deciso le scelte tecniche. Regazzi ha portato gli avversari a giocare a un ritmo più alto rispetto a quello prediletto, ingolosendoli con tante mezze situazioni in superiorità numerica e campo aperto, l’Andrea Costa ha abboccato e lì ha cominciato a perdere il derby. Poi l’appoggiarsi tantissimo all’inizio a Milovanovic, indipendentemente dalle sue percentuali al tiro, e la ricerca costante dell’uno contro uno, specie con Tommasini, hanno aperto la scatola biancorossa: al massimo quest’anno la Grandi-band aveva subìto 80 punti (in 45’) a Faenza. Domenica ne ha incassati 87, +28 rispetto al derby di Supercoppa. E la sola aggiunta di Tommasini sponda-Virtus non basta a spiegare la metamorfosi in tre mesi delle due contendenti: positiva per i gialloneri, negativa per i biancorossi.