Basket A2, Rbr e Unieuro ora vivono di interrogativi

Basket

Nella giornata in cui tutta la pallacanestro italiana, e quello romagnola in primis, si stringono attorno al Basket Ravenna nel ricordo del presidente Roberto Vianello e nel doveroso omaggio a chi, con strenuo impegno e infinita passione, ha portato la città bizantina a essere per anni persino la massima espressione del basket di casa nostra, le due attuali portabandiera di Romagna vivono di interrogativi, delusioni e mal di pancia.

Troppi trentelli incassati

Rinascita Basket Rimini esce con le ossa rotte da quella Coppa Italia che Vianello vinse in B nel 2013 e sfiorò in A2 nel 2022. Ed esce con un evidente passo indietro rispetto alle sensazioni confortanti che, pur nella sconfitta, dall’ultimo impegno di campionato con Cantù erano derivate.

Un’illusione? Lo dirà solo l’immediatissimo futuro ma dopo il -27 casalingo con Orzinuovi, è giunto un -28 con Cividale che fa suonare forte il campanello d’allarme. Un mese intero senza vittorie è pesante per chiunque, tanto più per chi, se non alla promozione diretta, ha l’obbligo di pensare alla conquista della prima testa di serie play-off perché tale obiettivo se l’è meritato. E l’allarme risuona a livello mentale, perché Rimini il suo gioco abituale sta provando a farlo, ma se a una prima difficoltà sa anche reagire, alla seconda botta crolla. Il parziale d’inizio ripresa con Cantù e soprattutto, il 3-20 di fine terzo periodo in Coppa, indicano come la squadra non sia serena, senta troppo il non riuscire più a esprimersi come prima e questo la porta a sgretolarsi anche difensivamente. Perché, come afferma Ettore Messina, ormai nel basket odierno le squadre difendono bene se prima attaccano bene e Rbr ne è un esempio lampante. Nelle sei sconfitte maturate nelle ultime otto gare, RivieraBanca subisce 89,8 punti di media.

Sandro Dell’Agnello, che asserisce di avere capito ove risieda il problema, cambierà qualcosa nelle gerarchie e negli assetti in campo? Lo vedremo venerdì nel fondamentale derby con l’imprevedibile Pesaro. Gara che i biancorossi devono vincere perché poi affrontare le trasferte di Rieti e Avellino con il peso in testa di un ulteriore ko, diventerebbe ancor più difficile.

I macigni dell’Unieuro

Già, dovrà togliersene anche l’Unieuro-rebus di questo girone di ritorno. Una squadra che, se non approccia le partite con l’intensità giusta dall’inizio, poi non le riprende più. Già, perché Pesaro ha detto questo. Forlì può perdere, alla Vitrifrigo Arena a maggiore ragione, ma è il modo in cui i romagnoli hanno vissuto il match nel primo tempo a lasciare di sale. E sabato a Piacenza l’atteggiamento dovrà per forza essere quello di chi vuole sbranare l’avversario e non di chi pensa di avere un’immediata chance di riscatto che l’impegno con l’ultima della classe le offre.

Ciò detto, però, la sfida con la Carpegna Prosciutto ha fatto riemergere un problema irrisolto: l’incapacità di Demonte Harper a essere un riferimento offensivo per una squadra che di talento puro da sfoderare come fatto da Cantù nella due giorni di Coppa Italia, ne ha a dosi bassissime.

Nessuno pretende che Harper sia un McGee, ma studiando tutti i 40 stranieri attualmente schierati in A2, l’esterno dell’Unieuro è 25° per numero di tiri complessivi (campo e lunetta sommati), ma 38° per realizzazioni totali davanti ai soli Spencer di Rieti e Smith di Vigevano. Due lunghi che, però, hanno meno possessi e un indice di positività offensiva superiore al 52%. Harper, invece, si ferma al 39.2% nella media tra i 5.5 tiri realizzati su 14 tiri scoccati a partita. Questo dato lo relega al 40° posto su 40 stranieri. Il 39°? È Isiah Brown di Brindisi, ma con un indice del 43,8%, ben superiore a quello del forlivese. Continuare con lui, dove può portare l’Unieuro?

Intanto c’è una buona notizia: la visita ortopedica ha escluso lesioni al ginocchio sinistro di Riccardo Tavernelli. C’è ottimismo sul miglioramento delle sue condizioni, al punto che, con le terapie, si prova a recuperarlo già per sabato. La situazione è seguita di giorno in giorno e, se fosse necessario sulla base della risposta dell’articolazione ai trattamenti, verranno svolti accertamenti più approfonditi.

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