Basket A2, infortuni, difesa, percentuali, Robinson: i quattro punti su cui si è inceppata Rbr

Il momento è delicato ma la situazione si può ribaltare in un ‘nanosecondo’: in casa Rinascita lo sanno bene che basta davvero poco per ritrovare ritmo e dimenticare la figuraccia con Orizinuovi, con la trasferta di Cantù che rappresenta un’occasione imperdibile per dimostrare il valore di una squadra che non può essere diventata mediocre di punto in bianco.
Mentre i biancorossi proseguono nella preparazione del match di domenica, allenandosi finalmente al completo dopo più di un mese a spizzichi e bocconi e con la necessità di mettere ragazzini in palestra, va analizzato il momento di calo figlio di svariati motivi.
Del resto, i numeri parlano chiaro: Rbr aveva vinto 14 delle prime 15 partite, mentre dal 15 dicembre in poi il record è di 6-8, le ultime due sconfitte consecutive e in casa contro avversari sulla carta inferiori.
Al termine del girone di andata, i biancorossi primeggiavano nel tiro da tre con percentuali prossime al 45%, ora la precisione dall’arco è crollata al 26%. Una squadra così perimetrale forse necessita di un innesto esterno in grado di attaccare il ferro? Se l’ambizione è l’A1 (in tal senso si è espresso di recente Paolo Carasso) forse siamo già ‘fuori tempo massimo’ almeno per il salto diretto, ma non certo per i play-off.
Ma considerando che Rimini, nel reparto guardie, ha il solo Marini con caratteristiche di assalto all’area, ingaggiare un ‘3’ fisico capace magari di avvicinarsi al ferro aprendo le altrui difese potrebbe essere una mossa molto intelligente. La sensazione è che la società sia in contatto con diversi potenziali obiettivi e che a breve effettuerà un acquisto, perché il serbatoio di alcuni sembra agli sgoccioli anche a causa di problemi fisici ormai cronici (la spalla di Tomassini, il polso di Marini, la schiena di Johnson).
Questione difesa: nelle ultime sei sfide, Rbr solo a Cividale l’avversario è stato sotto gli 80 punti, tre volte ha subìto 90 punti o giù di lì. Perché non c’è più l’intensità di prima? Perché è calata la qualità delle sedute di allenamento, in partita sembra si cammini e squadre come Torino e Orzinuovi hanno mostrato un’energia doppia.
Poi c’è il caso Robinson: figlio di un ingaggio molto alto e arrivato con aspettative altissime, ha giocato a buon livello una manciata di partite, si è infortunato due volte e non ha mai dato la sensazione di prendersi la squadra in mano. O inizia a fare la differenza, o l’ipotesi di un taglio per ingaggiare un altro giocatore, più realizzatore (o un ‘3’ fisico, come si diceva sopra), si farà sempre più probabile. Le partite a disposizione del play Usa potrebbero essere tre (o quattro): Cantù, Coppa Italia e Pesaro. Le stesse che Rimini può utilizzare per ribaltare la situazione.