Basket A2, il miglioramento dell’Unieuro nasce dalla pericolosità offensiva ritrovata
Vittorie con vista quinto posto? Meglio aspettare un’altra settimana e nello specifico la trasferta di sabato a Cremona, ma è vero che con il doppio successo contro Urania Milano e Assigeco Piacenza, l’Unieuro si è messa nelle condizioni di mirare a questo obiettivo per il giro di boa del girone d’andata.
Difficilmente sarà quarto posto con conseguente qualificazione alle finali di Coppa Italia, perché al di là del -2 da Cantù, pesano i ko negli scontri diretti con le prime quattro della classe, ma la possibilità, nelle cinque giornate che restano di superare almeno l’Urania, quella c’è tutta. E i romagnoli vogliono sfruttarla sino in fondo confortati non solo dagli ultimi risultati, ma anche da un’accresciuta pericolosità offensiva. Il principale limite riscontrato a inizio stagione pare essere stato superato. Almeno momentaneamente, ma gli indicatori propendono per un cambiamento forse ancora in corso, ma ormai effettivo.
Le note più positive per Antimo Martino arrivano da questo aspetto e più precisamente dal ritrovare quella capacità diffusa di incidere in attacco che è sempre stata il marchio di fabbrica delle squadre dell’allenatore molisano e che sembrava essere un miraggio nel primo scorcio di campionato.
Anche perché Forlì l’ha giocato con Dawson (deludendo) per appena due incontri e il Tetris biancorosso non aveva più gli incastri giusti. Da quando è arrivato Toni Perkovic, invece, la situazione è cambiata. Per meriti del croato e per il fatto di avere aggiunto potenziale offensivo sul perimetro.
Ecco, quindi, che se si esclude il match con Verona condizionato da due supplementari (cinque comunque gli uomini in doppia cifra), sino alla vigilia della trasferta di Torino i biancorossi avevano portato al massimo tre giocatori a quota 10 punti. Due volte, addirittura, uno solo: Gaspardo a Brindisi e Harper a Rimini. Nelle ultime sei gare, invece, Forlì ha avuto cinque elementi in doppia cifra nei regolamentari a Torino (Gaspardo, Cinciarini, Harper, Perkovic e Parravicini), quattro a Milano (Pollone, Parravicini, Perkovic, Harper) e anche domenica: Cinciarini, Pascolo, Perkovic e Harper.
Fondamentale, poi, che oltre a un immenso Pascolo, ci sia ancora Perkovic e ritorni a esserci Cinciarini. Il match contro l’Assigeco ha confermato che il capitano resta un elemento chiave del gioco. Il suo inizio di stagione complicato ha inciso sugli alti e bassi della squadra e c’era il rischio che l’inserimento di una guardia straniera al posto di un’ala piccola, finisse per togliergli spazio e fiducia. La sua prova di domenica ha detto che non è così e se si fosse acceso l’interruttore per il pesarese, allora la luce inizierebbe a diffondersi anche su tutta l’Unieuro.