Poter contare su un regista vero fa la differenza: il punto sulle romagnole in B
Si pensava che sarebbe stato equilibrato ma, probabilmente, non così. Il girone Nord della B Nazionale dopo 6 turni non ha più formazioni imbattute o a secco di vittorie. E se stasera Desio, battendo Casale Monferrato nel recupero della seconda giornata (Pala Banco Desio ore 21), può agganciare in testa alla classifica le corregionali Legnano e Lumezzane, la Romagna non se la passa certo male: Faenza e Andrea Costa forti del proprio bilancio positivo (4-2) strizzano l’occhio alla zona play-off, la Neupharma (2-4) è comunque idealmente fuori dal rischio play-out e può guardare più su, alla luce di buone prestazioni solo non coronate dal successo (vedi rimonte di Faenza e Fidenza). Nel girone Sud i rapporti di forze sembrano più chiari: l’armata Roseto è ancora a punteggio pieno (sempre più decisivo l’ex biancorosso Aukstikalnis, a 16.2 punti di media in 24’ con il 51% da tre), poi dietro Ruvo e Gema Montecatini (5-1), con Latina, Caserta e San Severo sul fondo (1-5). Acque tranquillissime per l’OraSì, grazie ad un bilancio in pareggio (3-3) frutto dell’ottimo rendimento esterno: -3 Ruvo, -5 a Piombino, +8 a Livorno e +1 a San Severo. Insomma, i bizantini anche senza il sostegno del proprio pubblico se la sono sempre giocata e questo in B rappresenta una gigantesca assicurazione sulla vita.
L’importanza del play
In testa restano chiaramente i 10 punti segnati nel supplementare di mercoledì scorso a Casale Monferrato, ma l’importanza di Giacomo Sanguinetti nell’ottimo avvio della stagione biancorossa è ben superiore a quello sprazzo d’alta classe. E più in generale poter contare su un Regista vero (sì, proprio con la R maiuscola) fa la differenza nei vari momenti caldi della partita, quando il peso specifico di un pallone spesso non viene compreso dalla maggioranza dei giocatori per mancanza o di lucidità o di razionalità cestistica. L’ex Rieti, ad esempio, contro Capo d’Orlando è stato sontuoso nel terzo quarto, “leggendo” le difficoltà di Klanjscek e cavalcando invece un ispirato Filippini, a tal punto da portare l’Up dal -3 dell’intervallo al +3 (50-47) del 26’. Qui Angori ha dovuto dargli fiato con Fazzi e Zedda e, chiaramente non solo per colpa loro, ne è nato un pericolosissimo controbreak di 2-10. Poi nell’ultimo quarto 10’ filati, la comprensibile stanchezza finale (vedi liberi sbagliati e qualche forzatura), ma sempre la grande capacità da parte di Sanguinetti di cogliere il momento, compreso l’isolamento a favore di Klanjscek per il 2+1 del 69-62.
E, seppur in contesti diversi, questo tipo di giocatore sembra mancare al momento a Faenza e Virtus Imola, perché la gioventù di Fragonara e l’atipicità di Calbini (fronte manfredo) trovano perfetto riscontro nei gialloneri Morina e Valentini, ma poco hanno a che spartire con la pulizia tecnica di Sanguinetti. Significativo in tal senso l’utilizzo delle cifre: il play biancorosso viaggia a 3.83 assist e 0.67 perse di media, Calbini a 3.7 e 1.5 (3.7 e 1.7 per Fragonara), Valentini a 4.2 e 2.5 (1.7 e 1 per Morina). L’impressione è che proprio dalla crescita di play making dei giocatori appena citati passino le ambizioni d’altissima classifica per i Raggisolaris e di play-off per la Virtus Imola: certo Garelli ha sempre “San” Vico al quale affidarsi nei momenti difficili, mentre coach Galetti deve ancora individuare il proprio giocatore-salvagente, con Magagnoli fatti alla mano come la fiche più credibile (tutti suoi i canestri virtussini più pesanti) e la coppia Masciarelli-Vaulet ancora ferma al punto interrogativo. Di certo il campionato è solo ai primi vagiti, ogni tipo di giudizio va rinviato almeno a fine andata e il mercato resta un fattore in grado di spostare gli equilibri (ieri Fiorenzuola ha annunciato il lungo Stefano Spizzichini), però alla Virtus sembra mancare un po’ di talento negli esterni e partendo da questa consapevolezza coach Galetti dovrà lavorare in palestra per trovare una soluzione.
Cooperativa giallorossa
Dietro l’ottima partenza dell’OraSì sembra esserci proprio questo, la forza della “cooperativa”. Occhio, le individualità pesanti non mancano nello scacchiere di coach Gabrielli, con Gay e Dron già capaci di risultare decisivi segnando quando il pallone pesa quadruplo, però Ravenna trova la vera spinta nel gruppo: sono ben 8, infatti, i giocatori che viaggiano dai 12 punti di media dello stesso Gay ai 7 di Ferrari, fra l’altro senza punte esagerate nel minutaggio (al massimo i 28’ di Casoni). Ne consegue una rotazione molto allungata ed efficace, capace di ovviare pure al faticoso avvio del bomber Tyrtyshnyk (8.6 punti con il 47% da due e il 32% dall’arco). I prossimi due impegni casalinghi, entrambi abbordabili, contro Caserta ed Npc Rieti possono portare ulteriore fieno alla cascina giallorossa, non dimenticando l’altissimo valore tecnico del girone B e la capacità di molti club di andare in maniera importante sul mercato. Insomma, meglio mettersi avanti con i lavori.