Basket serie B, Blacks e Andrea Costa come si riesce a vincere senza infilare le triple
Si può vincere anche non facendo canestro da tre. Sempre più difficile, vero, ma fortunatamente ancora possibile. Ecco il bel messaggio lanciato, nel primo turno del girone di ritorno da Blacks e Andrea Costa, capaci di espugnare i campi mai scontati di Ragusa e Castell’Arquato pur tirando male dall’arco (29% i manfredi, addirittura 22% i biancorossi). Certo i siciliani con il 19% hanno fatto addirittura peggio, però i Blacks come pure l’Up hanno avuto il merito di trovare strade alternative, vedi i viaggi in lunetta (43 per Imola e 36 per Faenza). La mira storta è costata cara alla Virtus (25% in quel di Treviglio) e Ravenna (29% a Chiusi), anche perché in entrambi i casi gli avversari hanno tirato decisamente meglio (37% i bergamaschi e addirittura 46% i toscani).
Ravenna in panne
La settima sconfitta consecutiva è di quelle pesanti per l’OraSì, perché ora Chiusi ha messo sei punti di distanza (più il 2-0 negli scontri diretti) tra sé e i bizantini. Nonostante 20’ di ottima pallacanestro, specie difensiva, la squadra di coach Gabrielli si è sciolta come neve al sole al momento del dunque e l’empasse sembra in primis di natura psicologica. Vincere aiuta a vincere, si sa, peccato che Dron e compagni non ci riescano addirittura dal 24 novembre, così adesso la classifica li colloca al quart’ultimo posto in pienissima zona play-out. Fra l’altro il successo di Latina ha dimezzato il vantaggio (+2) sulla 20a piazza quella che, bene ricordarlo, significa retrocessione diretta.
Giovedì al Pala Costa con San Severo (5 hurrà nelle ultime 7 uscite) andrà in scena uno spareggio da non sbagliare per i giallorossi, specie considerando la possibilità di raddoppiare la vittoria (rocambolesca dell’andata) e acquisire qualche vantaggio in caso di arrivo a pari punti. Non a caso la società ravennate, ieri, ha comunicato la riduzione del prezzo del biglietto (tagliando unico a 5 euro) sottolineando pure “la propria forte insoddisfazione per i recenti risultati ed è concorde sulla necessità di superare questo momento difficile”.
Faenza, solita storia
Ormai sta diventando una regola della stagione faentina. Mandare in fuga gli avversari, resistere e poi nel finale piazzare spesso la zampata vincente. Abitudine pericolosa, a dire il vero, ma in Sicilia i Blacks sono riusciti a capitalizzare al momento giusto la propria superiorità tecnica, questo nonostante il già citato 29% da 3 e un opaco 67% in lunetta. Aver stravinto la battaglia a rimbalzo (52-42) e forzato 19 perse dei siciliani ha permesso alla Garelli-band di portare a casa la pellaccia e mantenere il +4 sul settimo posto.
Domani con Lumezzane tornerà al Pala Cattani l’ex Simone Tomasini, firmato la settimana scorsa dai lombardi e non utilizzato nel ko di Agrigento. Non gli mancheranno le motivazioni, di certo, ma con Amici ancora fuori quella lombarda sembra una contendente battibile. Mentre prosegue, un po’ a rilento (per diversi motivi), l’inserimento dei nuovi Ammannato e Magagnoli, resta la sensazione di un roster che avrebbe bisogno della classica aggiuntina per non arrivare spremuto al momento decisivo della stagione.
Imolesi, sorridenti
Certo, sono due tipi di felicità molto diverse, perché una ha perso e l’altra ha vinto, ma Andrea Costa e Virtus hanno chiuso la prima di ritorno con il sorriso sulle labbra. I gialloneri sono riusciti, finché era loro possibile, a impensierire la corazzata Treviglio, poi l’indisponibilità di Pinza (recuperabile per domani con Mestre al Ruggi) e i problemi dei falli dei lunghi hanno fermato la corsa. L’ennesima serata monstre di Morina, unita ai progressi di Zangheri, permettono forse alla società giallonera di indugiare ancora un po’ nella pesca di quel 2-3 da buttare dentro e del quale, per ammissione dello stesso coach Galetti, ci sarebbe bisogno. Il mercato va a rilento e i giocatori buoni non si spostano, però l’obiettivo più volte sventolato dei play-off esige l’aggiustamento del roster, perché altrimenti sarà dura recuperare il -4 rispetto al sesto posto o anche solo il -2 dalla zona play-in.
L’Andrea Costa vincendo la battaglia di Castell’Arquato, ha sostanzialmente recuperato i passi falsi di Castellanza e Orzinuovi: prima con Omegna e poi con Fiorenzuola, infatti, l’Up ha portato a casa 4 punti difficili e per nulla scontati, specie alla luce delle perduranti assenze di Sanguinetti (oggi salirà sull’aereo per Capo d’Orlando con i compagni) e Filippini (recuperabile per Imola-Piacenza di domenica a Cervia). La squadra di Dalmonte ha confermato di valere molto più dell’attuale posizione di classifica ed è stata brava a rispondere colpo su colpo ai break romagnoli, a tal punto che nell’ultimo minuto dei regolamentari (tiri falliti da Bottioni e Negri) e nei supplementari (0/2 in lunetta di Seck) ha avuto il match-point. Brava Imola a non mollare, imponendosi per la seconda volta in trasferta all’overtime (dopo Casale Monferrato) con un Klanjscek stratosferico. Domani in Sicilia l’Andrea Costa potrà giocare con la testa libera su un campo dove ha sempre perso e che vede l’Orlandina vantare un record eloquente di 8-1 (ha vinto solo Casale). Sarà la partita del cuore per Matteo Angori, che a Capo d’Orlando è rimasto quattro anni da assistente e responsabile del settore giovanile.