Drudi, 24 Ore di emozioni forti: «Vittoria inaspettata ma bellissima»

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Mattia Drudi 007 con licenza di vincere per conto della casa costruttrice per eccellenza di sua maestà. Il riminese veste i panni di James Bond e porta l’Aston Martin Vantage 007 a vincere il CrowdStrike 2024. Il marchio inglese torna sul gradino più alto del podio di una gara mondiale dopo la prima volta nel lontanissimo 1948. Tutto nella 24 ore di Spa Francochamps, una gara che celebrava in questa edizione i 100 anni di vita, una delle corse più prestigiose della storia dell’automobilismo e la tappa più importante del World Challenge Fanatec Gt3.

Allora Drudi che emozione è stata vincere? «Ci è andata bene, abbiamo avuto un po’ di fortuna ma ci vuole anche quella. Bellissima emozione. La gara più prestigiosa che abbiamo in questa categoria».

Il momento decisivo ad un’ora da termine quando la Ferrari di Pier Guidi, in testa con un bel vantaggio in quel momento, si è trovata bloccata all’ingresso della pit lane da una Lamborghini Huracan Grt in panne. Ha perso tantissimo tempo rientrando al 7° e risalendo fino al 2°. Un successo un po’ rocambolesco non trova? «La vittoria è arrivata in modo inaspettato, perché la Ferrari, nelle ultime due ore, era la vettura più veloce in pista. Si sono trovati bloccati nel pit stop e ne abbiamo approfittato per passare al comando. Nell’ultima ora ho gestito per evitare contatti con avversari o cordoli. Ho cercato di stare lontano da tutto e tutti. Qui ero arrivato 2° nel 2020 con l’Audi».

La passione per i motori è una malattia di famiglia. Suo padre Luca Drudi ha corso tanto, vincendo anche a Spa, che ricordi ha? «Mio babbo l’aveva vinta nel 1997 ma di classe, con una Bmw. Mi ricordo poco perché ero un bambino quando si è ritirato nel 2006. Tantissime volte ero in pista con lui, ma molte non mi vengono in mente. Mi segue sempre quando sono in giro ed era molto, molto felice per quest’affermazione. E’ una vittoria molto importante».

Come si fa a vincere a Spa dopo essersi classificati tredicesimi in griglia? «Eravamo più competitivi sul passo gara che con il giro secco e dopo le prime ore siamo rimasti fra i primi cinque. Eravamo veloci sia sull’asciutto che sul bagnato. La notte ha piovuto e si è corso sul bagnato fino al mattino. Nelle ultime ore siamo stati più veloci».

Che rapporto ha con i suoi compagni di squadra, i danesi Marco Sorensen e Nicky Thiim? «Hanno esperienza, corrono insieme da anni, vanno forte e non sbagliano. Fuori dalla macchina andiamo molto d’accordo. A Spa abbiamo vissuto insieme bei momenti».

Ed ora cosa si fa dopo un successo del genere? «Ci sono tre settimane prima della prossima gara. Vorrei riguardare questa. Poi dovremmo essere primi nel campionato endurance e vogliamo rimanerci. E’ importante: l’anno è iniziato bene, ci siamo preparati bene e abbiamo usato le prime gare per capire la macchina. Abbiamo usato tutto per essere velocissimi. Solo la Ferrari era più forte di noi nel finale qui a Spa. La vittoria è importante per Aston Martin che aveva vinto solo una volta nel 1948. Poi, per tre giorni fino a sabato, devo andare nella sede della Sauber Formula 1 per provare al simulatore e aiutare la messa a punto della monoposto nella gara di Silverstone. Non diventi pilota in questo modo, ma è bello essere nell’ambiente Formula 1 e lo faccio dal 2022. Per il 2025 vorrei salire su una Hypercar, nel Wec. Aston Martin la sta preparando e mi piacerebbe tanto provarla».

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