Giulio Ciotti: «Tamberi un campione immenso e una vittoria indimenticabile»

L’ennesima impresa di Gianmarco Tamberi porta ben impressa la firma della Romagna, grazie al suo allenatore riminese, quel Giulio Ciotti che dalla primavera 2023 ha sostanzialmente preso il posto del padre del campionissimo marchigiano.

Allora Giulio Ciotti, è riuscito a prendere sonno dopo una gara romanzesca come quella di martedì sera?

«Sì, sì, ho dormito bene, anche perché la vittoria ha spazzato via tutta la sofferenza precedente. Sapevamo in partenza che sarebbe stato un Europeo difficile per Gianmarco, avevamo infatti deciso di tenere per tutta la prima parte della competizione la rincorsa accorciata a 9 passi. Dietro ci sono delle valutazioni tecniche in ottica futura, per restare fedeli ad una strada ancora lunga da percorrere e che ci deve portare a Parigi. Detto questo non mi aspettavo di soffrire tanto e, infatti, appena vinta la gara e riallungata la rincorsa Gianmarco ha superato bene l’asticella a 2.34 e 2.37».

Cosa ha pensato quando Tamberi stava per effettuare il terzo tentativo a 2.29 ed era a un passo dalla sconfitta?

«So benissimo che lui in queste situazioni tira fuori il meglio, però umanamente ho avuto paura. Era un Europeo molto importante per Gianmarco e ci teneva tantissimo a vincerlo, fra l’altro a livello atletico è in condizioni splendide grazie al lavoro con il preparatore Michele Palloni. Quei due errori rischiavano di rovinare tutto, ma stiamo parlando di un campione pazzesco e ancora una volta Tamberi ha fatto la differenza quando si è decisa a gara».

E poi c’è stata la gag di quel finto infortunio dopo il 2.37, ci dica cosa ha provato?

«Sono morto di terrore, ecco cosa ho provato. Nessuno sapeva niente, neppure sua moglie e per qualche decina di secondi abbiamo temuto l’irreparabile. Sulla strategia di gara ci eravamo accordati di provare fino a 2.37 e poi, comunque, di fermarci, perché non aveva senso rischiare inutilmente. So che molta gente a casa, ricordando pure il suo infortunio a Montecarlo, non ha capito quei tentativi a misure più alte dopo la vittoria. In realtà per Gianmarco quello non è rischiare, lui considera rischiosi solo i salti da 2.40 in su».

Si sarebbe mai immaginato, quando ha accettato l’incarico come suo allenatore, di vivere emozioni simili?

«Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi, certo conoscevo le grandi qualità di Gianmarco, ma lavorandoci assieme ho scoperto che stiamo davvero parlando di un campione immenso. Quello che fatto martedì, trasformando per l’ennesima volta una quasi sconfitta in un trionfo, beh resta indimenticabile. Attenzione però, siamo ancora in viaggio e la strada da percorrere resta lunga, quindi torneremo ad allenarci e a mettere dentro benzina in vista delle Olimpiadi. A giugno Tamberi non gareggerà più, poi a inizio luglio parteciperà a qualche meeting per affinare la condizione».

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