Atletica, un super Caporusso sfiora una medaglia storica nei 200 metri agli Europei Under 18

Atletica

Uno splendido Fabrizio Caporusso ha chiuso al 4° posto la finalissima dei Campionati Europei Under 18 sui 200, migliorando se stesso di 6 centesimi in 21”33 (+0,7) e a soli 2 centesimi dal bronzo dell’irlandese Burke. Oro al compagno di squadra Diego Nappi (20”81) davanti allo svedese Bevanda (21”17). Il portacolori della Libertas Forlì aveva sfruttato al massimo, due ore prima, l’occasione di una semifinale alla sua portata e il 2° posto in 21”45 l’aveva infatti spedito a giocarsi il podio. Per il 17enne allenato da Alberto Donati un Europeo davvero da ricordare.

Zoe c’è

Ha fatto il proprio dovere Zoe Fiorentini, la quattrocentista (classe 2007) dell’Atletica 85 Faenza schierata ieri in ultima frazione nella staffetta svedese (100-200-300-400). L’Italia, impegnata nella seconda delle quattro batterie, ha centrato infatti l’accesso alla finale di oggi, piazzandosi seconda in 2’09”33 dietro alla Svizzera (2’09”15): passavano le prime delle 3 batterie e i 5 migliori tempi di recupero, quindi l’Italia (Vittoria Masiero, Viola Canovi e Benedetta Dambruoso le altre staffettiste) ha chiuso con il 6° tempo assoluto. Guidano la Polonia (2’08”49), la Germania (2’08”64) e l’Ucraina (2’08”66), favoriti per una finale odierna (ore 20.05) che la Fiorentini (terza ai recenti tricolori di categoria) difficilmente dovrebbe correre, lasciando spazio ad una fra Laura Frattaroli e Giulia Macchi. Brava ieri la faentina a non risentire dell’emozione (esordio in azzurro), non solo difendendo quel 2° posto che, grazie al tempo, ha mandato avanti l’Italia, ma cercando fino all’ultimo di superare la Svizzera.

Cortesi out

Abbastanza deludente, invece, la prova della giavellottista Elisa Cortesi, che nelle qualificazioni ha confermato il proprio calo di forma. Già agli Italiani la portacolori della Libertas Forlì era stata al di sotto delle attese e all’Europeo Under 18 l’allieva di Giuliana Amici ha chiuso 21a (penultima) con 42.90. Per passare serviva o raggiungere i 52 metri (impresa riuscita ad appena 4 atlete) o fare meglio del 46.84 della spagnola Iglesias, misura alla portata della romagnola (48.86). La Cortesi, però, ha faticato sin dall’inizio, con un primo lancio a 40.01, seguito da 42.90 e 39.52. Comunque tutta esperienza utilissima per il proseguimento della sua carriera.

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