Atletica leggera, gli Europei di Carlotta Fedriga

Atletica

L’ultima volta di un romagnolo agli Europei è datata 2016, atleticamente parlando quasi un’era geologica fa. A firma della cesenate Margherita Magnani, che chiuse 11a i 1500 ad Amsterdam. Da oggi a Roma, in quella annunciata come una splendida kermesse, a vestire i colori della maglia azzurra ci sarà la forlivese Carlotta Fedriga: 20 anni compiuti a maggio e portacolori dell’Edera Forlì. A lei la Romagna dell’atletica leggera affida le speranze di un futuro radioso, anche se la forlivese (bronzo sui 60 ai tricolori indoor 2024) difficilmente scenderà in pista per quella 4x100 (martedì dalle 12.30 le batterie, mercoledì alle 22.40 la finalissima) nella quale ha ricevuto la convocazione.

«So di avere tante compagne sulla carta migliori di me - esordisce la figlia di Giuliana Spada, ex primatista italiana dell’eptathlon e olimpica ad Atlanta 1996 - ma sto molto bene fisicamente e spero fino all’ultimo di essere impiegata. Abbiamo un gruppo splendido, stiamo a meraviglia assieme e comunque vada, questa degli Europei sarà un’avventura indimenticabile quindi sarò contenta anche se dovessi viverli da tifosa in tribuna. La 4x100 ha legittime ambizioni di podio, vediamo pure in base alle gare individuali delle mie compagne se ci sarà spazio o meno in batteria».

Spogliatoio azzurro

La Fedriga aveva già assaggiato l’atmosfera azzurra ai Mondiali di staffetta alle Bahamas a maggio, quindi ha saltato ieri la classica riunione di squadra e il giuramento delle matricole. «Quello l’ho fatto alla Bahamas è un momento che mi porterò sempre nel cuore. Tutti ti stanno a guardare, avevo davanti a me gente come Jacobs, Tortu e Dosso, è stato emozionante. Il discordo di capitan Tamberi? So che lui sa risultare sempre speciale e le mie compagne mi gireranno i video per farmi sentire partecipe».

Come “matricola” la velocista forlivese è stata accolta alla grande dalle più esperte compagne. «Non me lo sarei aspettato, mi hanno trattato quasi come una figlia, tanti consigli e attenzioni. Al di là delle gare abbiamo trascorso molto tempo assieme facendo shopping e altre attività. Insomma siamo un gruppo vero e questo in pista può fare la differenza».

Crescere ancora

Nella famiglia di Carlotta si respira atletica. Il padre Silvano, ex velocista e suo primo allenatore, è il segretario dell’Edera Forlì. La sorella maggiore Martina fa lancio del peso, la mamma Giuliana l’allena quotidianamente. «Com’è avere un genitore allenatore? Molto difficile, anche perché siamo due caratteri forti, ma non mi immagino allenata da nessun’altro che non sia lei: sa tutto di me e mi segue sotto ogni aspetto, facendomi da fisioterapista, nutrizionista e mental coach».

Al di là degli Europei per questa estate la Fedriga ha obiettivi importanti. «Ai campionati italiani di La Spezia (29-30 giugno, ndr) cercherò di migliorare il mio personale di 11”50 stabilito a Firenze il 13 aprile. In inverno ho avuto qualche problema fisico e non pensavo di andare così forte già alle indoor. L’appetito vien mangiando e un pensierino alle Olimpiadi di Parigi lo faccio. Alla peggio mi butto su Los Angeles 2028».

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