Tosh Askew, la Romagna, il rugby e Carlo e Camilla che fanno tendenza: “La monarchia per noi inglesi è una risorsa”

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L’arrivo di re Carlo III e della regina Camilla a Ravenna ha acceso l’interesse non solo dei cittadini romagnoli ma anche della comunità britannica presente in zona. Un personaggio inglese di assoluto rilievo, in Romagna è Anthony Askew per tutti “Tosh”, allenatore del Romagna Rfc di rugby e sostenitore della Corona Inglese. Askew è nato ad Harpham, un villaggio della contea di East Riding nello Yorkshire. «La monarchia ha sempre avuto una cattiva pubblicità nel mondo, in particolare con la relazione tra la Principessa Diana e Carlo. Io ho sempre pensato tuttavia che la corona fosse una risorsa per il Paese: le persone che vengono in Gran Bretagna, a Londra per vedere i palazzi reali, l’atmosfera che avvolge la famiglia; credo sia veramente importante per l’Inghilterra. Magari molti non lo percepiscono ma i reali contribuiscono in maniera positiva alla ricchezza della Nazione».

Che giudizio dà sulla monarchia?

«Credo che re Carlo e la regina Camilla, come del resto William e Kate, siano personaggi aperti mentalmente. Inoltre sono riusciti ad instaurare un bel legame con il pubblico. Fanno molto per il Paese e l’ambiente. In passato, la monarchia non faceva attivamente parte della società, ma negli ultimi 10 anni tutto questo è cambiato. Ora l’opinione pubblica percepisce in maniera differente la Famiglia reale».

Tosh, è andato a Ravenna il 10 aprile?

«Mi sarebbe piaciuto veramente tanto andare con mia moglie ma abbiamo prenotato una vacanza che coincide proprio con l’arrivo dei Reali a Ravenna».

Può raccontare qualcosa riguardo la sua giovinezza?

«Sono nato nello Yorkshire, nord dell’Inghilterra nel 1955. Dopo l’Università sono diventato un insegnante di Inglese e Scienze motorie in una scuola privata chiamata “Newcastle”, dove il rugby rappresenta una cosa seria, e lo sono stato per 22 anni. In seguito, nel 1999 è arrivata l’opportunità di diventare allenatore di rugby professionista, ad alti livelli e ho colto la palla al balzo».

Quali sono i suoi legami con la Gran Bretagna?

«Il benessere in Inghilterra si ritrova nel sud mente invece il nord, dove sono cresciuto, è molto meno forte economicamente. Io ho sempre vissuto in campagna, in un ambiente non ricco ma sicuro. La mia famiglia era numerosa: mio padre lavorava in una fattoria e io stavo con i miei tre fratelli. Poi visto che nel piccolo villaggio dove vivevo non c’erano opportunità lavorative, ho dovuto cercare un’alternativa».

Spostandoci ora sul rugby, lei ha vinto lo Slam nel 2005 con la nazionale under 19 inglese; cosa l’ha convinta del progetto del Romagna?

«Il progetto mi ha estasiato. Lavorare in un club locale, dove la comunità è fondamentale mi ha ricordato lo Yorkshire. Ormai sono allenatore del Romagna da quasi due anni, la scorsa stagione abbiamo conquistato una grande promozione da imbattuti, ora la serie A è molto più tosta soprattutto dal punto di vista fisico: molte squadre hanno giocatori professionisti mentre noi non ne abbiamo nessuno. Siamo però un gruppo vero, che gioca un rugby spettacolare che la gente ama».

E per quanto riguarda vivere in Romagna invece?

«Amo Cesenatico, dove vivo, ma anche Cesena: ambienti meravigliosi dentro e fuori dal campo. Per non parlare poi delle persone che ho avuto modo di conoscere, veramente fantastiche, un’esperienza positiva da tutti i punti di vista».

Come è nato il soprannome Tosh?

«Quando ero alla “Junior School” un mio compagno mi affibbiò questo soprannome. Significa “spazzatura, scarso” (ride, ndr). Il nomignolo si è attaccato come la colla, ora ovunque mi chiamano così»..

Anthony “Tosh” Askew, allenatore del Romagna Rfc di rugby

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