Imolanuoto, un successo che nasce dallo sviluppo del settore giovanile

Altri sport
  • 23 gennaio 2025

Il successo dell’Imolanuoto è frutto di un grande lavoro di squadra, che parte dalla gestione degli allenamenti delle categorie giovanili, una delle peculiarità di questa società.

Percorsi crescita personalizzati

I due allenatori del settore giovanile, il lughese Alex Gagliani e il bergamasco Massimiliano Colombi, hanno condiviso gli effetti concreti di questa organizzazione. Il primo segue soprattutto Juniores, Cadetti e Seniores, mentre Colombi si occupa prevalentemente dei Ragazzi: «Questa suddivisione non è rigida - spiegano - ma si adatta alle reali capacità e potenzialità dei singoli. Abbiamo organizzato i turni dei gruppi di allenamento rispettando le esigenze e gli obiettivi personali degli atleti, in totale più di 40, e non viceversa».

All’Imolanuoto, insomma, si punta su percorsi di allenamento personalizzati e con la possibilità di cambiare gruppo, come sottolinea Gagliani: «In questo modo ciascun atleta riesce a trovare l’ambiente ideale, è soddisfatto e tutti possono esprimere al massimo il proprio potenziale». Questa duttilità favorisce il passaggio da una categoria all’altra: «Oltre ai risultati cronometrici – riprende Colombi - valutiamo la motivazione e le presenze agli allenamenti, che influiscono pure sulla partecipazione alle gare. Chi non si allena non ha senso che gareggi, anche come forma di rispetto verso chi lo fa con costanza».

Attività sportiva e scolastica

Questo approccio educativo è stato accolto favorevolmente dagli atleti, mentre ai genitori è stato necessario spiegarlo meglio: «In particolar modo il primo anno – ecco Gagliani - alcuni genitori faticavano a capire che l’inserimento nei diversi gruppi avviene soprattutto in base alla motivazione personale, per evitare l’abbandono precoce e permettere a tutti di crescere rispettando i propri tempi. Le cose adesso funzionano molto meglio».

Un altro tema molto sentito è quello del collegamento tra attività scolastica e sportiva: «Purtroppo in Italia questo collegamento ancora non c’è – spiegano entrambi - sono due mondi stagni e lo sport è la prima cosa che viene sottratta ai giovani per migliorare l’andamento scolastico, al posto di insegnare loro a gestirsi meglio per fare entrambe le attività. Abbiamo notato che questo approccio viene amplificato alle superiori, quando molte attività laboratoriali sono spostate al pomeriggio e si sovrappongono allo sport».

Fianco a fianco dei campioni

Da sempre l’approccio dell’ Imolanuoto è stato quello di far nuotare ragazze e i ragazzi fianco a fianco con gli atleti della prima squadra, che hanno partecipato a Mondiali ed Olimpiadi: «Il gruppo è coeso, con un buono spirito di squadra, e i più giovani tendono ad osservare il comportamento dei campioni senza farsi intimorire dai loro risultati, ma vedendoli come uno stimolo. Certo, non tutti loro potranno raggiungere certi traguardi e noi allenatori abbiamo il compito di mantenerli con i piedi per terra, ma è innegabile che il gruppo dei grandi funzioni da traino per tutti. Anche la condivisione degli spazi doccia e palestra aiuta ad accorciare le distanze».

Allenare e allo stesso tempo vedere le sedute degli atleti d’élite guidate da Cesare Casella, capo allenatore dell’Imolanuoto, rappresenta una grande possibilità professionale per Gagliani e Colombi: «Cesare è il nostro riferimento. Quando abbiamo iniziato a seguire i Categoria, Casella ci ha indicato le linee guida del lavoro e ha supervisionato la stesura degli allenamenti. Poi via via ci ha invitati a prendere sempre più autonomia, anche se resta disponibilissimo al confronto su tutti gli aspetti, tecnici e relazionali, dell’allenamento. Un altro grande pregio di Casella è il suo essere molto presente alle gare. Durante le manifestazioni si ferma sempre a vedere ed analizzare le gare dei Categoria, offrendo un buon consiglio sia agli atleti, magari al loro primo impegno importante, sia a noi allenatori. Questa attenzione, non scontata, gratifica tutti».

Coppa Brema

L’Imolanuoto si è distinta anche nell’edizione 2024-2025 del campionato nazionale a squadre, la Coppa “Caduti di Brema”. La squadra femminile ha confermato il 3° posto con 12181.00 punti, mentre quella maschile ha chiuso 12a. Ha partecipato anche Asia Salvato (classe 2007), che ha conquistato 740 punti nuotando i 200 farfalla in 2’12”18, tempo limite per sia per i Criteria sia per gli Assoluti 2025.

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