“Sul filo degli affetti. La voce di Cassandra”. Al Teatro degli Atti di Rimini un concerto tra Marcello e Bach
Ancora donne e mitologia nei progetti musicali e poetici di Arianna Lanci, come un sentiero tracciato nei territori della musica, della letteratura e del femminile. Dopo la partecipazione al recente “Perseo e Andromeda” di Salvatore Sciarrino, l’affermata mezzosoprano riminese eseguirà questa sera dalle 21 al Teatro degli Atti, ancora per la Sagra musicale malatestiana, la cantata drammatica “Cassandra” di Johann Christoph Friedrich Bach (1732-1795) nella versione originale per voce, cembalo e quartetto d’archi e dell’inedita partitura di Rossella Spinosa (1971). Con Lanci: Roberto Noferini violino I, Marla Alejandra Bocaz Muñoz violino II, Gilberto Ceranto Junior viola, Giacomo Grava violoncello. Chiara Cattani maestra al cembalo e concertatrice.
Lanci, quale novità porta in scena?
«Questo dedicato a Cassandra è un nuovo progetto discografico, in uscita nei primi mesi del 2024, che riunisce la cantata di Benedetto Marcello e quella di Johann Christoph Friedrich Bach. Pur essendo molto diverse, l’epoca e l’estetica che le nutre – le due cantate hanno esattamente lo stesso testo, quello del librettista Antonio Conti, che nel 1727, ispirandosi all’Iliade, scrisse le parole della Cassandra di Benedetto Marcello per voce e basso continuo – Chiara Cattani ed io le abbiamo presentate alla Sagra musicale malatestiana nel 2021. Nella versione bachiana che eseguiremo, un’autentica rarità per il pubblico moderno, l’organico strumentale risulta come amplificato, prevedendo al suo interno, oltre al clavicembalo, anche un quartetto d’archi, in costante dialogo con la voce della profetessa inascoltata».
Perché il titolo complessivo del progetto è “Sul filo degli affetti. La voce di Cassandra”?
«È una suggestione, un’immagine sonora. Mi porta al cuore di un vissuto, ma anche di un’estetica: la teoria degli affetti, che sorta in pieno Rinascimento, ha esaltato il profondo impatto psicologico della musica, la sua capacità di commuovere l’animo umano, cosa niente affatto scontata. Un’autentica rivoluzione estetica che ha di colpo trasformato il cantante in un vero e proprio attore al servizio del testo poetico e del portato emotivo delle parole».
A cosa si deve la scelta di affiancare il lavoro compositivo contemporaneo di Rossella Spinosa?
«Ha significato per me la possibilità di approfondire l’attualità del mito, valorizzando al tempo stesso la mia lettura di esso. Cassandra è tutt’uno con la sua voce, una voce femminile inascoltata, una voce la cui sostanza sembra fondersi con una capacità di visione della realtà a tal punto penetrante e lucida da essere incomprensibile per il resto degli umani. Per la musica di Rossella ho scelto un estratto dall’Alessandra di Licofrone, poeta tragico del IV sec. a.C.: un testo antico potentemente evocativo, che ci parla di una voce, di una rondine, del canto, che quando è inascoltato sembra inutile. Il concerto vuole essere una vera e propria immersione nella vicenda esistenziale di Cassandra che avrà come contrappunto visuale la proiezione a cura di Simone Felici con immagini di Dino Morri».