Rivoltini, una prospettiva femminista intersezionale
SANTARCANGELO
“There is nothing deeper than one’s own body” è il nuovo spettacolo di e con Elena Rivoltini che va in scena venerdì 14, ore 21, al Teatro Il Lavatoio, in vista del debutto al Santarcangelo festival, 54° edizione dal 5 al 14 luglio. Il lavoro presentato da L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino assieme a Santarcangelo festival è figlio di un progetto di ricerca reso possibile nell’ambito di “Fondo”, rete dedicata allo sviluppo produttivo di artiste e artisti emergenti coordinata da Santarcangelo Festival in collaborazione con 15 partner italiani. Questa condivisione col pubblico conclude il primo periodo di residenza creativa (10 - 15 giugno), il secondo avrà luogo dal 30 giugno al 5 luglio.
Elena Rivoltini lavora come attrice, performer vocale e compositrice. Diplomata presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano, porta avanti anche lo studio del canto lirico rinascimentale e barocco. Suo impegno primario quello di esplorare le potenzialità drammaturgiche dello strumento vocale attingendo alla musica sacra, al canto gregoriano, alla techno, al melologo antico e alla spoken poetry. È autrice ed esecutrice di performance per spazi teatrali e non, come club, gallerie d’arte, cappelle sacre e parcheggi. Ha lavorato per la Biennale Teatro e Musica di Venezia, la Triennale di Milano, il Piccolo di Milano, Il Teatro Argentina e l’India di Roma. È stata performer di Bob Wilson in “Odyssey”. Parla cinque lingue ed è anche traduttrice e scrittrice. Partendo da una prospettiva femminista, incarnata e intersezionale, la nuova performance che dà voce all’assenza di voce la definisce un concerto per organi, una lezione anatomica sovvertita, una ribellione contro le pratiche di medicalizzazione dei corpi femminili, un manifesto di terrorismo poetico.
INFO: 331.9191041