Festival di Sanremo, Romagna mia trasforma l’Ariston in balera con un’orchestra giovanissisma

Spettacoli
  • 30 gennaio 2024

SANREMO. Amadeus celebra la Romagna a Sanremo. Romagna mia spegne le sue prime 70 candeline, e quale miglior palcoscenico per festeggiare questo importante compleanno se non quello del festival? «Festeggeremo i 70 anni di Romagna mia e trasformeremo l’Ariston nella più grande balera d’Italia. Ci sarà tanta festa e tanta allegria», ha dichiarato il direttore artistico e conduttore della 74esima edizione del Festival di Sanremo. Mercoledì 7 febbraio, infatti, salirà sul palco del teatro Ariston la “romagnolissima” Nuova Orchestra Santa Balera di Giordano Sangiorgi, formata da 15 musicisti e 10 ballerini della generazione Z del liscio, per celebrare appunto i 70 anni della canzone. Si esibiranno con loro anche Emanuele Tedaldi, Kevin Cimatti, Riccardo Monti, Anna De Leo e Angela De Leo, che hanno suonato all’apertura del Mei con gli Alluvionati del Liscio e le Emisurela. I Santa Balera sono tutti musicisti, che hanno progetti paralleli nel rock, nell’indie, nel pop, nella musica d’autore e nel jazz e provengono dal circuito Vai Liscio della Regione Emilia-Romagna, a cura del Mei, che promuove la Campagna “Verso il liscio patrimonio immateriale dell’Unesco”.

Romagna mia è il brano di Secondo Casadei pubblicato nel 1954 che è diventato popolare nel mondo, un vero e proprio inno di condivisione. «Io e la mia famiglia – dichiara Riccarda Casadei, figlia di Secondo – ci terremmo a ringraziare con tutto il cuore Amadeus, per la sua sensibilità nell’ospitare Romagna mia, la più popolare canzone scritta da mio padre Secondo Casadei, fondatore dell’omonima orchestra, violinista e compositore, e celebrare i 70 anni di un brano entrato nel cuore di generazioni di persone, uno dei successi italiani più conosciuti e cantati in tutto il mondo».

«Il brano – aggiunge – ha risuonato in ogni dove, diventando, non solo una canzone che accompagna momenti spensierati, ma anche un inno alla speranza. È stata citata persino dal presidente Mattarella in occasione del discorso agli italiani di Capodanno, parlando degli “angeli del fango”. Il babbo Secondo, poco dopo l’uscita del brano, raccontava di essersi reso conto della popolarità della canzone sentendola cantare dal garzone del lattaio, dal muratore sull’impalcatura, dagli studenti che prendevano il treno. La gente – conclude Riccarda Casadei – l’ha amata spontaneamente fin da subito. Immagino mio padre felicissimo e incredulo, ridere orgoglioso sotto i suoi baffetti per questo incredibile traguardo. È sempre stato un uomo aperto e attento a tutte le novità, fiero che ai suoi concerti partecipasse gente di tutte le età, in particolare tanti giovani. Sapere che proprio dei giovani, i Santa Balera, interpreteranno la nostra canzone, ci rende ancor più felici. Un ideale passaggio del testimone del liscio, di cui Romagna mia è la canzone più rappresentativa, dal passato al futuro».

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