Equ: un viaggio in musica attraverso l'inconscio
SANTA SOFIA. Musiche raffinate, sottili giochi di parole, ambientazioni surreali scandiscono il ritmo e le scene di “Durante”, il nuovo disco degli Equ. Per il loro quarto disco, la band nata nel 1996 a Santa Sofia, scomoda niente di meno che Dante e Leopardi. “Durante”, che gioca con il nome di battesimo del Sommo poeta, nasce infatti come spettacolo commissionato dal "Ravenna festival" per l’edizione 2018, nel quale gli Equ si sono cimentati in una rilettura surreale della "Divina Commedia" in tre narrazioni (Inferno, Purgatorio, Paradiso) intercalate da canzoni. Dallo spettacolo, che si è tenuto a giugno-luglio 2018 presso i Chiostri Francescani di Ravenna, nel dicembre 2018, prende forma anche l’omonimo disco “Durante” (2019, cd-poster, Egea distribuzione), contenente 12 canzoni e in vendita negli store digitali dal 10 maggio.
Per presentarlo, gli Equ si sono esibiti, con la partecipazione straordinaria dal vivo di Ivano Marescotti nelle vesti del fine dicitore, il 9 maggio al Cineteatro Astrolabio di Villasanta (Monza), per la rassegna "Parole al vento".
“Alla base di questa visione c’è la consapevolezza che in fondo non conosciamo nulla delle alchimie che si sprigionano nel cervello - spiega Gabriele Graziani, parlando dello spettacolo - e il viaggio del protagonista si rivela essere un viaggio attraverso l’inconscio. La parola è la vera protagonista di questo viaggio, trasformata attraverso la continua trasgressione delle regole acquisite”.
La musica, in questo caso, è al servizio delle parola e cambia con il cambiare del testo: se l’Inferno si avvicina alla poesia, il Purgatorio si accosta alla prosa e il Paradiso ha un ritmo da canzonetta.
Composizioni che, seppure commissionate per il teatro, mantengono una solida autonomia, grazie agli arrangiamenti di Vanni Crociani e alle parole di Gabriele Graziani, i due pilastri e membri storici della band. Le note scritte, come fossero una orchestra classica, evocano la parola, cantata o sussurrata, amplificandone il messaggio poetico. Il loro segreto in fondo è traghettare i testi “sacri” della cultura italiana in una dimensione quasi quotidiana, comunque colloquiale, nella quale ognuno, grazie anche a queste musiche dal respiro contemporaneo, riesce a immergersi, quando non addirittura ad identificarsi.