Bella prova di Naccari e Bisulli con Riccardo, "L'altro Fellini"
Tutti conoscono Federico Fellini, ma non tutti sono a conoscenza della storia del fratello minore Riccardo. In un piacevole documentario firmato Roberto Naccari e Stefano Bisulli, “L’altro Fellini”, viene raccontato il complicato rapporto tra i due fratelli, le dinamiche familiari, l’amore, perso e ritrovato, e l’invidia reciproca. Costruito attraverso immagini e video d’archivio, interviste e ricordi vari, il documentario, disponibile fino al 6 gennaio sulla piattaforma online Documentando.org, narra la vita del “secondo Fellini”, costretto a vivere all’ombra del talentuoso Federico.
Quando si racconta la vita di qualcuno veramente vicino a Federico, c’è il rischio che quest’ultimo sovrasti il protagonista, accentrando l’attenzione su di sé. Questa era la prima sfida che il doc è riuscito a superare. Delineando subito il messaggio che vuole trasmettere, i registi sottolineano le differenze tra i due figli di Urbano. Il primogenito, Federico, calmo e buono, il secondogenito, Riccardo, più irrequieto e difficile. Federico era alto, magro e poco sportivo; il fratello, al contrario, più brevilineo ma alquanto atletico. Due fratelli opposti, uno dedito al giornalismo e alle caricature, l’altro prima al canto, poi alla recitazione.
Attraverso gli interventi di numerose persone che hanno conosciuto i Fellini, tra cui la nipote Francesca Fabbri Fellini, la figlia di Riccardo, Rita Fellini, il giornalista e critico Tullio Kezich e lo sceneggiatore Moraldo Rossi, viene descritta in maniera nuova e particolare la personalità di Riccardo. Sempre mantenendo un ordine cronologico, tuttavia si preferiscono una scrittura e un montaggio accattivanti. Nessuna monotonia da documentario storico ma una struttura aneddotica, composta di ricordi e memorie condivise. Si evita il vittimismo del “fratello minore poco considerato” ma, in maniera oggettiva e reale, si raccontano le difficoltà che Riccardo ha dovuto affrontare. Partendo dal confronto continuo con il fratello, sino ad arrivare al successo del suo documentario “Lo zoo folle”, passando per le varie passioni, tra cui canto e recitazione, il doc ci offre uno sguardo su Riccardo che finora era sconosciuto.
Scelta interessante è stata quella di porre in risalto anche l’aspetto meno “angelico” del più famoso Federico. In una sequenza che descrive il “Libro dei sogni” del maestro, viene analizzato un disegno in cui Federico è in ombra rispetto al fratello Riccardo, durante un’evoluzione ginnica, circondato da un’aura dorata e lodato dal padre Urbano. Ciò fa ben capire quando il senso di inferiorità non fosse solo provato da Riccardo, ma a volte anche da Federico.
Una visione consigliata per la bellezza delle immagini, per la ricchezza del materiale d’archivio e per la scrittura stessa del documentario, ma soprattutto per conoscere una realtà diversa su una parte della famiglia Fellini.