“Atuttocuore”, un Baglioni che continua a stupire
PESARO. «È il concerto dei concerti» dice la ragazza seduta accanto a me sugli spalti. Dall’altro lato, una signora di mezza età confessa che questa è la terza volta che rivede “Atuttocuore” dopo Roma e Verona. Claudio Baglioni è ripartito giovedì 18 gennaio da Pesaro per la leg indoor del suo ultimo, faraonico tour: l’apoteosi di una carriera cinquantennale che diventa musical, anzi, rock opera. Una macchina da guerra: 101 artisti sul palco di cui 21 polistrumentisti diretti da Paolo Gianolio con tanto di eccellente sezione fiati (che svolge un ruolo importante nella serata) e 80 tra coristi, ballerini, performer che indossano ben 550 costumi originali e talora spiazzanti, come le donne cyborg che accompagnano “Le ragazze dell’Est”. Un palco a più livelli con gradinate, schermi e 450 corpi illuminanti che tagliano la grande arena pesarese Vitrifrigo rompendo la quarta parete. Gli arrangiamenti si colorano di sfumature ora rock, ora funky, ora jazz, ma sono sempre nuovi. È uno show, è Broadway, è un’opera lirica per i movimenti scenici, una festa per gli occhi e per la mente curata fin nei minimi particolari da Giuliano Peparini e dal suo staff. Il rischio di diventare kitsch è evitato, ballerini e performer trasformano la baglioneide in un racconto che poteva essere didascalico ma non lo è, anzi, sorprende a ogni passo per 38 canzoni e tre ore intense di spettacolo, in cui l’artista romano (classe 1951) non si prende mai una pausa, dimostrando una qualità vocale praticamente incorrotta e una tenuta fisica davvero prodigiosa, visto che balla pure insieme al gruppo, suona la chitarra e il piano, parla e corre a salutare il pubblico.
Non è un concerto di Baglioni solito: non ci sono bis, le voci del pubblico sono quasi sempre sovrastate dalla perfezione delle cinque coriste (con poche eccezioni come per “Questo piccolo grande amore” e “E tu”, in cui l’artista lascia che siano i fan a prevalere), non c’è praticamente soluzione di continuità tra i brani, cui si aggiungono parti musicali che rendono la struttura musicale un continuum energetico, come la colonna sonora di un film, che spesso è quello della nostra stessa vita.
Baglioni fa avanti e indietro tra gli album: quegli storici degli anni Settanta (“Questo piccolo grande amore”, “Sabato pomeriggio”), le pietre miliari degli anni Ottanta e Novanta (“E tu come stai”, “La vita e adesso”, “Io sono qui”, “Viaggiatore sulla coda del tempo” da cui trae le bellissima “Cuore di Aliante”, e soprattutto il suo capolavoro “Oltre”, album che sta nell’empireo della musica italiana d’autore) e i successi più o meno grandi del secondo millennio (dall’ultimo disco del 2020, “In questa storia che è la mia”, prende “Mal d’amore” e “Gli anni più belli”). Mentre “A tutto cuore” che dà il nome al tour è uscita in singolo a ottobre 2023. E ad ogni brano un iconico spolverino o una giacca dell’epoca: «Questa mi va un po’ piccola...» ride. In uno dei momenti più intensi la baraonda si ferma improvvisamente, il palco si tinge di blu, e parte una struggente “Fammi andar via”. Il più divertente (insieme a “Porta Portese”) è invece “Viva l’Inghilterra”, che si allarga e diventa Regno Unito con kilt e marcette e quasi sembra di sentire le cornamuse. Gran finale naturalmente con “Strada facendo” e “La vita è adesso”, piccola summa di psicobooster che manda a casa tutti contenti e ricaricati. Pronti a un nuovo giorno o a un giorno nuovo.
Il tour indoor 2024 “Atuttocuore” prosegue al Forum di MILANO (20, 21 e 22 gennaio e 5 e 6 febbraio), al InAlpi Arena di TORINO (25, 26 e 27 gennaio), all’Arena Spettacoli Fiera di PADOVA (29 e 30 gennaio), all’Unipol Arena di BOLOGNA (2 e 3 febbraio), al Nelson Mandela Forum di FIRENZE (8, 9 e 10 febbraio), al Pala Sele di EBOLI (13, 14 e 15 febbraio), al Modigliani Forum di LIVORNO (17 febbraio) e al Palazzo dello Sport di ROMA (22, 23, 24 e 25 febbraio). I biglietti sono disponibili su TicketOne.it e nei punti vendita e nelle prevendite abituali.