Hub portuale, la fine lavori è anticipata a dicembre 2024 Intanto canale a quota -10,50
Fase uno del Progetto Hub Portuale: un’integrazione del contratto con Rcm/Consorzio Grandi Lavori anticiperà la fine delle opere a dicembre 2024. Con un risparmio di due anni rispetto alla prima time-line preventivata. Ad affermarlo è il Segretario generale e direttore tecnico dell’Autorità di sistema portuale di Ravenna, Fabio Maletti. Il tutto mentre la quota di 10,5 metri è stata raggiunta per tutto il canale, e se è un aspetto concretizzato nei fatti, presto risulterà certificato anche a livello burocratico.
Ingegner Maletti, come stanno procedendo i lavori di approfondimento del Candiano della prima fase del Progetto Hub, che deve portare il pescaggio a -12,5 metri?
«Al momento proseguono come da programma e si stanno sviluppando soprattutto in avamporto. Siccome però abbiamo avuto dal Pnrr la grande possibilità di finanziare anche la seconda fase dell’Hub, che porterà il pescaggio a -14,50 minimi, ora stiamo portando avanti con i nostri uffici amministrativi una revisione del contratto con gli assegnatari dell’appalto per anticipare i tempi».
Quindi investirete ulteriormente per contrarre le tempistiche?
«Sì, lavoriamo per fare in modo che lo step relativo all’approfondimento a -12,5 metri non interferisca con i cantieri relativi al 14,5 metri. Per questo rivedremo, con un’integrazione economica significativa, il contratto con il Consorzio Grandi Lavori. Chiederemo loro di implementare ulteriore personale e intensificare le lavorazioni. In modo da concludere entro il 2024 la prima fase e passare poi a quella in parte finanziata dai fondi del Pnrr».
In effetti, per quel secondo step i tempi si comprimono perché, come sappiamo, le opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza si devono ultimare entro il 2026. Per rendere sostenibile l’operazione di approfondimento a -14,50 però è fondamentale la messa in campo dell’impianto di trattamento dei sedimenti scavati. Su questa partita a che punto siete?
«Il progetto è all’esame della conferenza dei servizi. È ragionevole pensare che a maggio questo vaglio possa essere completato e si possa, così, procedere alla messa a bando. A quel punto potremo procere anche con la gara per la bonifica di ordigni bellici per la profondità tra 14,50 e 15,50, che sono le quote relative al secondo step».
A proposito di materiale bellico: alcune settimane fa avete riscontrato la presenza, a una profondità superiore ai 14 metri, di quella che sembra essere la carcassa di un velivolo americano della Seconda Guerra Mondiale, un B-17 Flying Fortress. Questo sta rallentando le vostre operazioni di scavo?
«No, essendo a una profondità superiore non sta avendo impatti nell’immediato sulla vita del porto. Siamo però ancora impegnati nella valutazione tecnica sul come gestire la presenza di quel relitto. Per capire se e come rimuoverlo».
Nel frattempo siete giunti alla quota di -10,5?
«Sì, dopo i livellamenti compiuti, abbiamo compiuto nella scorsa settimana i rilievi che accertano questa evidenza. Nell’arco di una decina di giorni lo ufficializzeremo con un’ordinanza».
Legati al Pnrr avete anche altri progetti in campo...
«Sì, a breve dovremmo sciogliere i nodi che fino ad ora hanno bloccato il progetto di fotovoltaico nell’Ex Sarom (altro articolo a pag. x). Contemporaneamente abbiamo ricevuto nove manifestazioni di interesse per due progetti complementari, da 20 milioni di euro l’uno, che comporrebbero un polo della logistica legato al ramo ortofrutta con annessa una comunità energetica sostenuta da un campo fotovoltaico. Per attrezzare in tal senso i 42 ettari interessati dal progetto l’investimento sarà da 40 milioni e 20 dovrebbero giungere dal Pnrr: nella graduatoria del bando dedicato ci siamo qualificati tra le primissime posizioni».
Le opere che si stanno compiendo nel porto di Ravenna stanno avvicinando nuovi investitori. Lei ha questa percezione?
«Sì, il manifestato interesse di Grimaldi per il terminal traghetti credo ne sia una chiara testimonianza. E’ vero che siamo un porto strategico, per posizionamento, per i traffici ro-ro. Ma nel recente passato questi segnali non si sarebbero verificati. E credo che in futuro saranno sempre più frequenti».