Solarolo, tornano a casa i resti del soldato Missiroli: internato nei campi di prigionia tedeschi e morto a soli 20 anni - Gallery
Presso il Comando Militare Esercito (Cme) “Emilia-Romagna” si è tenuta una cerimonia per la consegna dei resti dell’artigliere Guido Missiroli, internato in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale e morto a soli 20 anni il 27 novembre 1944.
Le spoglie del soldato, provenienti dal Cimitero Militare Italiano d’Onore di Amburgo, in Germania, sono state accolte dal Comandante del Cme, Col. Francesco Randacio e, avvolte dal tricolore, adagiate all’interno della cappella della caserma “Minghetti” dove il Cappellano militare ha officiato una cerimonia religiosa per la benedizione dei resti.
Il soldato Missiroli, originario di Soldarolo, effettivo al 132° reggimento artiglieria della Divisione Corazzata “Ariete”, durante la 2^ Guerra Mondiale fu internato nei campi di prigionia tedeschi a seguito del suo rifiuto, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Come tanti altri, venne considerato un Internato Militare Italiano e costretto ai lavori forzati, subendo le difficili condizioni di prigionia.
La consegna dei resti ai familiari, svolta alla presenza di una rappresentanza di personale militare e civile del Cme, ha rappresentato un momento di profonda commozione e riflessione, simbolo di un legame mai spezzato tra il nostro Paese e i suoi figli caduti.
Al termine della cerimonia, dopo la resa degli Onori al caduto, i resti di Guido Missiroli sono stati trasportati a Masiera di Bagnacavallo per una sepoltura in forma privata, riservata ai familiari e ai cari più stretti.