Dolori addominali: quali sono le principali cause?
I dolori addominali sono una delle manifestazioni cliniche più diffuse in assoluto; si tratta infatti di un sintomo comune a moltissime condizioni patologiche, alcune molto lievi e transitorie, altre decisamente più gravi. Può quindi non essere immediato per il medico capire quale sia la causa che li determina.
La maggior parte delle volte, fortunatamente, i dolori nella zona addominale sono dovuti a malattie non gravi che possono essere facilmente trattabili.
In alcuni casi, il medico curante è in grado di individuare la causa sottostante i dolori senza che siano necessari particolari approfondimenti (in sostanza è sufficiente l’anamnesi), mentre in altre circostanze potrebbe risultare necessario ricorrere a esami strumentali e clinici per formulare una diagnosi corretta.
Tralasciando i casi più gravi come per esempio i tumori che interessano il tratto gastrointestinale o serie malattie come la rettocolite ulcerosa o il morbo di Crohn, tipicamente associate ad altre serie manifestazioni cliniche, concentriamoci su quelle condizioni più diffuse che annoverano i dolori addominali fra la loro sintomatologia.
Quali sono le principali cause di dolori addominali?
Fra le condizioni più diffuse che possono dar luogo a dolori a carico dell’addome si ricordano le seguenti:
· dismenorrea
· sindrome dell’intestino irritabile
· intolleranze alimentari
· cistite.
Dismenorrea – Questo è il termine medico con il quale si indicano mestruazioni particolarmente dolorose. Oltre ai dolori addominali, spesso a carattere crampiforme, molte donne accusano anche mal di testa, dolore alla schiena, nausea, necessità di orinare molte volte al giorno, nausea, stipsi, diarrea ecc. Per alleviare la sintomatologia, il medico potrebbe prescrivere la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS) nonché farmaci antispastici combinati con un principio attivo ad azione analgesica (per esempio scopolamina butilbromuro combinata con paracetamolo). Alcuni ginecologi consigliano anche la somministrazione della pillola anticoncezionale.
Sindrome dell’intestino irritabile – Altra condizione medica molto diffusa nella popolazione è la sindrome dell’intestino irritabile (colon irritabile o colite spastica); si tratta di una patologia tendenzialmente cronica che tende a intervallare momenti di acuzie e di remissione della sintomatologia: dolori addominali, stitichezza alternata a diarrea, gonfiore addominale, meteorismo, flatulenza ecc. Il trattamento si basa spesso su un approccio che combina interventi comportamentali (alimentazione equilibrata e regolare attività fisica) a interventi farmacologici con medicinali sintomatici: antispastici, antidiarroici, lassativi e anti-meteorici.
Intolleranze alimentari – Le principali intolleranze alimentari sono due: quella al lattosio e quella al glutine. La prima è la più diffusa in assoluto ed è causata dalla carenza o dalla mancanza di un enzima, la lattasi, che scinde il lattosio in zuccheri più semplici consentendone l’assorbimento gastrointestinale. L’intollerante che assume lattosio può accusare sintomi gastrointestinali fra cui crampi addominali, gonfiore, flatulenza ecc.
Similmente a quanto accade negli intolleranti al lattosio, l’ingestione di glutine può causare fastidiosi disturbi intestinali in chi è affetto da intolleranza a tale complesso proteico (per inciso, l’intolleranza al glutine non deve essere confusa con la celiachia, anche se la sintomatologia ha molti punti in comune).
In entrambi i casi è necessario adottare un regime alimentare che elimini o minimizzi l’introito delle sostanze responsabili (lattosio e glutine). Nel caso di ingestioni accidentali possono tornare utili farmaci sintomatici per alleviare i fastidi.
Cistite – Si tratta di una malattia infiammatoria generalmente di origine batterica che colpisce la mucosa vescicale. È molto diffusa e colpisce più comunemente i soggetti di sesso femminile, anche se gli uomini non se sono esenti (più comunemente però soffrono di prostatite).
Vari sono i sintomi e i segni che caratterizzano la cistite (come del resto le altre infezioni delle vie urinarie); fra questi si ricordano aumento del numero delle minzioni, difficoltà a urinare, dolore e bruciore durante la minzione, dolori addominali, tenesmo vescicale (sensazione dolorosa associata a urgenza di urinare), febbre e talvolta tracce di sangue nelle urine. Rara la febbre. Il trattamento della cistite dipende dal quadro clinico. Fra i medicinali normalmente utilizzati vi sono gli antibiotici, i disinfettanti urinari e i farmaci sintomatici come gli antispastici.