Borghi, trova la casa del padre morto occupata: il calvario legale delle figlia per riaverla

La villetta torna alla famiglia. Nelle settimane scorse si è chiusa una vicenda dolorosa per la figlia di un agente immobiliare di Savignano. Per un male scoperto solo tre anni prima, lo stimato professionista ha affrontato un calvario, tra cure e ospedali, che l’ha portato alla morte il 27 maggio 2022. Lasciando nel dolore i familiari che si sono trovati anche a dover affrontare una causa legale per rientrare in possesso della sua casa dopo la morte.

La casa occupata

L’uomo viveva in una zona tranquilla, immersa nel verde, del territorio di Borghi. E svolgeva con competenza la professione di agente immobiliare a Savignano. Poi la scoperta di avere una forma di cancro che non lascia scampo, con necessità di continui ricoveri negli ospedali, tra cui anche il “Rizzoli” di Bologna. Alla fine il male ha avuto il sopravvento e il 27 maggio 2022 lo stimato professionista è morto a 59 anni e mezzo. Pochi giorni dopo il funerale per la figlia c’è stata un’altra amara scoperta: «Quando mi sono recata nella sua villetta a Borghi, nella località Case Maresi, poco dopo la frazione di Lo Stradone - racconta la figlia - ho trovato la casa occupata da una signora coetanea di mio padre che l’aveva occupata senza titolo e voleva continuare ad occupare. Ha ribadito di essere stata legata sentimentalmente a mio padre e che non aveva assolutamente intenzione di liberare la casa. Anzi mi ha preso a male parole, con gravi ingiurie davanti a dei testimoni».

Il percorso giudiziario

«Mi sono dovuta rivolgere al tribunale per ottenere la liberazione dell’alloggio - aggiunge - il percorso giudiziario si è concluso solo a inizio di quest’anno con la condanna dell’occupante abusiva. Adesso posso serenamente prendere possesso dell’immobile, andrò a vivere lì trasferendomi da un’altra zona del Comune. La vicenda è stata complessa, ma alla fine il giudice ha condannato la signora che occupava la casa abusivamente, sia per le ingiurie nei miei confronti, e sia ordinando lo sgombero. Pensare che la donna aveva anche tentato di ricattarmi: diceva che se volevo uscisse subito le dovevo dare 15.000 euro, poi la richiesta è aumentata a 20.000 euro. Non le ho mai dato un centesimo: ero nella ragione. Infatti il giudice questo l’ha riconosciuto e ha ordinando lo sgombero. Anzi, suggerisco a tutti i proprietari, che si dovessero trovare in analoghe situazioni, di non piegarsi a questi vili ricatti».

«Proprietari non tutelati»

Poi una constatazione: «Proseguo l’attività del babbo a Savignano – afferma la figlia – anche se come studio immobiliare abbiamo abbandonato il comparto degli affitti, vedo tante richieste di persone che cercano case in locazione nei nostri comuni. Con la legislazione italiana vigente, però, il proprietario di casa non è affatto tutelato. Capisco bene i proprietari che preferiscono lasciare casa vuota, piuttosto che mettersi in casa un inquilino che poi se non pagasse l’affitto o non volesse lasciare l’immobile, bisogna passare obbligatoriamente attraverso procedimenti giudiziari, che in certi casi possono durare vari anni. Questo porta anche a far lievitare alle stelle il costo degli affitti per la grande richiesta e la poca offerta».

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