“Lotta alla proliferazione di antenne”: Santarcangelo scende in trincea
Il Comune mette i canoni sull’uso dei pali
“No” alla proliferazione selvaggia di antenne, Santarcangelo scende in trincea. Risale ai giorni scorsi l’approvazione dei canoni di locazione per l’installazione e il mantenimento su aree comunali di impianti di impianti di telefonia mobili e telecomunicazioni. Ma facciamo un passo indietro. Il regolamento comunale in merito è stato approvato con una delibera di Consiglio nell’ottobre 2016, che ha confermato la localizzazione degli impianti di telefonia mobile e delle telecomunicazioni in via prioritaria su proprietà pubbliche e la condivisione della stessa infrastruttura da parte di più gestori di telefonia mobile, per limitare l’incremento dei livelli di campo elettromagnetico. Come risulta da una sentenza della Corte d’appello di Venezia, «l’installazione di una antenna non può ritenersi servizio pubblico in quanto i consumatori pagano alle compagnie tariffe soggette alla concorrenza di mercato».
I dettagli
Ora il giro di boa. Rispetto al canone locatorio di 15mila euro annui, si prevede una maggiorazione di 2.000 annui per ogni nuovo gestore che si andrà ad installare sull’infrastruttura/palo rispetto ai due gestori iniziali e una diminuzione di 2mila euro annui per ogni gestore in meno. Il tariffario varia da zona a zona. Qualche esempio? Per le aree situate all’interno del capoluogo e delle frazioni più popolose (San Bartolo, San Vito, San Michele e la zona artigianale che si sviluppa sui lati della via Emilia), si prevedono 13mila euro per un solo gestore; 15mila per due; 17mila per tre; 19mila nel caso di quattro gestori. Per le zone a margine del territorio il canone sarà minore: 10mila euro in presenza di un solo gestore; 12mila per due; 14mila per tre; 16mila per quattro. Altro capitolo per le telecomunicazioni wireless a cui si applica la tariffa aggiuntiva di mille euro per ogni impianto che si andrà ad installare su un’infrastruttura/palo situato in area di proprietà comunale. «Si tratta - spiegano dal municipio - di regolamentare il posizionamento di nuove antenne, dal momento che non è possibile frenarlo del tutto. In sostanza, stabiliamo canoni per l’uso dei pali dove vengono installate le antenne, così da scoraggiarne la proliferazione selvaggia, perché senza questo provvedimento i gestori potrebbero installare nuove antenne, pagando l’occupazione di suolo pubblico a una cifra davvero molto bassa, pur avendo già una serie di limitazioni stabilite dalla legge per quanto riguarda la collocazione».