Unione: il possibile addio di Gatteo lascia di stucco i fondatori

VALLE DEL RUBICONE. L’ipotesi di recesso di Gatteo dall’Unione Rubicone e mare ha colto di sorpresa gli altri due Comuni fondatori. Come riportato ieri dal “Corriere” la giunta guidata dal sindaco Gianluca Vincenzi ha commissionato con una delibera uno studio per valutare costi e benefici di un’eventuale uscita dall’Unione.
L’Unione dei Comuni del Rubicone nacque nel 2005, su iniziativa delle amministrazioni di Savignano, Gatteo e San Mauro, e in seguito, nel 2014, si allargò a nove Comuni, facendo coincidere il proprio ambito territoriale con quello del distretto sanitario, a seguito dell’ingresso nell’ente di Cesenatico, Gambettola, Longiano, Roncofreddo, Sogliano e Borghi. I vari Comuni hanno conferito quattro funzioni base: dai sistemi informatici alla gestione del personale, dalla protezione civile-coordinamento di primo soccorso, ai servizi sociali. Inoltre conferiti all’Unione singoli servizi che ogni Comune riteneva a suo libero arbitrio, chi la polizia municipale, chi la centrale unica di committenza, ecc.
Ora la giunta di Gatteo ha però individuato criticità importanti nell’attuale assetto e sembra avviata verso il divorzio.


Savignano, che è la sede dell’Unione e ospita le riunioni di giunta, è rimasta spiazzata: «È stata una doccia fredda - ammette Filippo Giovannini, sindaco di Savignano e presidente dell’Unione per tre anni, fino al 2 ottobre scorso, quando ha lasciato il testimone alla collega sammaurese Luciana Garbuglia - sono perplesso sul modo di procedere di Gatteo. L’unica avvisaglia era stata una richiesta di chiarimento su quale fosse l’iter per l'eventuale uscita di un Comune dall’Unione. Ma non una parola che ci stesse pensando. Forse, prima di assumere la delibera in giunta, da Gatteo potevano aspettare la prima giunta che faremo in Unione. Può servire una riflessione su come ridefinire la governance, anche perché quando sorsero le Unioni si parlava di sopprimere le Province, mentre oggi Regione, Province e Unioni sono tutti enti di secondo livello».
Poi Giovannini aggiunge: «La vedo dura ridefinire un’operatività che comprende anche servizi scolastici, sociali, di programmazione edilizia, e altro ancora, oggi gestiti in Unione. Mi auguro che si soppesino tutte le varie complessità. Questo poteva essere invece il momento di uniformare la governance o accelerare sui processi di integrazione. Tutte le associazioni di categoria, artigiani e commercianti, da tempo, ci hanno chiesto di rendere omogenei regolamenti e procedure per favorire le imprese».

A San Mauro Pascoli minimizzano: «Non sono preoccupata – afferma la sindaca Luciana Garbuglia, attuale presidente pro-tempore dell’Unione Rubicone e mare - È giusto che ogni Comune faccia tutte le verifiche che ritiene e Gatteo al momento ha commissionato solo uno studio di approfondimento. Mi auguro, ovviamente, che emerga l’importanza del far parte dell’Unione, un ente che permette vantaggi ai Comuni in termini di programmazione e di risposte ai cittadini. Per esempio, in questa fase d’emergenza per il coronavirus ci ha consentito di essere già operativi, in tempi rapidi, su alcune questioni, come i buoni spesa e altri servizi ai cittadini. All’Unione personalmente ci credo. perché sono convinta che l’unione fa la forza».

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