San Mauro Pascoli, abbattuto il teatrino parrocchiale: per Pasqua pronto quello nuovo

San Mauro Pascoli
  • 18 luglio 2024

Lavori in corso al teatro parrocchiale “Fausto Ricci” nel centro storico di San Mauro Pascoli. Procede da diverse settimane l’opera di rifacimento del “teatrino”, come è chiamato da molti sammauresi.

Questa operazione, cominciata il 31 maggio, presuppone lo smantellamento dell’edificio precedente per lasciare spazio a un locale nuovo, più efficiente e in grado di ridurre (e quasi azzerare) gli sprechi energetici. Il progetto prevede di realizzare entro la prossima Pasqua una sala ampliata e polivalente, che possa ospitare varie attività, a partire da cene e compleanni fino ad assemblee e incontri culturali. Infatti, già in passato la struttura è stata utilizzata per diverse funzioni, tra cui anche il compito di fungere da chiesa provvisoria. La ricostruzione punta anche a dare continuità alla sua adattabilità.

I lavori in questione sono pagati principalmente dalla parrocchia sammaurese, che richiede a tal scopo un prestito alle banche, e dalla Conferenza Episcopale Italiana. Inoltre, il Comune ha contribuito allo sviluppo delle operazioni con agevolazioni burocratiche e fiscali, dato l’obiettivo di restituire al teatro il ruolo di luogo centrale e di ritrovo per tutta la comunità. In merito all’inizio della demolizione, gli interventi erano stati programmati fin dal 2020, ma l’intervento è stato posticipato di quattro anni a causa della diffusione del Covid, che ha provocato la sospensione dei finanziamenti da parte della stessa Cei.

«Questi lavori sono necessari perché il vecchio teatrino ormai era fatiscente, non c’erano più le condizioni di riscaldamento, non si riusciva più a tenerlo pulito, era anche esteticamente sgradevole, pensando che si tratta di un edificio proprio al centro del paese - spiega don Paolo Bernabini, sacerdote della parrocchia di San Mauro Pascoli - Il teatrino è un luogo non solo della comunità parrocchiale, ma di tutta la città, di tutto il paese. Nei giorni in cui è stato tirato giù ho visto molta gente fermarsi davanti agli operai addetti all’abbattimento della struttura e guardarlo quasi con una sorta di commozione, perché ricordavano tanti istanti della loro giovinezza, o adolescenza trascorsa in quel luogo. Anche io ho avuto un attimo di commozione, perché negli otto anni in cui ho vissuto qui a San Mauro ho svolto molte attività (assemblee, preghiere, feste, catechismo) e ho passato molti momenti lì dentro».

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