Il distretto calzaturiero sammaurese in una “crisi senza precedenti, stanno finendo gli ammortizzatori sociali e le aziende chiudono”

San Mauro Pascoli
  • 25 luglio 2024

Il distretto calzaturiero sammaurese, che conta circa 226 imprese attive, per un totale di circa 3500 addetti e noto per l’eccellenza del “Made in Italy”, “sta attraversando una crisi senza precedenti - commentano le tre sigle sindacali Femca Cisl Romagna, Filctem Cgil Forlì-Cesena e Uiltec Uil Cesena - .Già dalla fine del 2023, sono emersi segnali allarmanti che oggi si sono concretizzati in una situazione drammatica: quasi tutte le aziende, sia industriali che artigianali, fanno ricorso ad ammortizzatori sociali con percentuali mai viste prima”. Questa la denuncia delle sigle sindacali che ora, nel perdurare della crisi, osservano come “diverse sono state le piccole imprese, che a seguito dell’esaurimento delle giornate coperte dall’ammortizzatore sociale si sono viste costrette a chiudere. Un duro colpo per il tessuto economico e sociale del territorio, che rischia di perdere una filiera dove il lavoro buono, la storica contrattazione territoriale e le ottime relazioni industriali, hanno sempre prodotto condizioni di miglior favore per tutti gli addetti”.

Forte è l’appello che si leva, da parte delle sigle sindacali a “politica e istituzioni a livello nazionale: la nostra sensibilizzazione a quel livello non ha ancora prodotto i risultati sperati per la tutela di un mondo che produce un’eccellenza riconosciuta a livello globale. Il settore calzaturiero sammaurese necessita di misure concrete e immediate per superare la crisi e mantenere vivo quel “saper fare” che rende il Made in San Mauro un sinonimo di qualità riconosciuto in tutto il mondo”. Contemporaneamente viene espressa “la soddisfazione per il rinnovo dei contratti nazionali del settore calzaturiero e di quello moda ed artigianato”, rivendicano le sigle di settore dei confederali. Per il settore delle calzature industria, l’intesa prevede un aumento medio sui minimi salariali di 191 €, suddiviso in tre tranche: la prima di 90 € a partire dal 1° agosto 2024, la seconda di 51 € dal 1° agosto 2025 e la terza di 50 € dal 1° agosto 2026. Per quanto riguarda il settore moda artigianato, gli aumenti salariali previsti ammontano a 172 € sul terzo livello, divisi in quattro tranche: 28 € a luglio 2024, 40 € a gennaio 2025, 49 € a ottobre 2025 e 55 € a ottobre 2026. È prevista un’una tantum per il periodo di vacanza contrattuale di 110 €, suddivisa in due tranche: 55 € a settembre 2024 e 55 € a marzo 2025.

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