San Marino e l’inverno demografico. Il sindacato Cdls: “Padri lavoratori, potenziare il congedo”
![Milena Frulli, segretario generale Cdls Milena Frulli, segretario generale Cdls](http://www.corriereromagna.it/binrepository/720x960/-24c171/768d432/none/11807/LRON/milena-frulli-segretario-generale-cdls-san-marino_1302261_20250109103533.jpg)
Vincere l’inverno demografico con un cambio di mentalità approdando così alla genitorialità paritaria. È questa la proposta della Confederazione democratica lavoratori sammarinesi. Le nascite a San Marino si attestavano nel 2022 a quota 205, nel 2023 a 191, calando nel 2024 a 149, con una ulteriore e decisa flessione del 27% in riferimento all’ultimo triennio. «Per la Confederazione - sottolinea il segretario generale Milena Frulli - serve un cambiamento culturale che porti ad un ripensamento globale e moderno delle politiche di welfare da mettere in campo». In pratica vanno pensate e realizzate politiche di sostegno alla famiglia «basate su concetti moderni, quali la genitorialità paritaria, con interventi mirati a salvaguardare il dato occupazionale femminile, sia in termini quantitativi che qualitativi». Entrando nel dettaglio, è fondamentale «l’implementazione di strumenti quali i periodi di congedo parentale fruibili, e che tali strumenti prevedano anche periodi obbligatori su base paterna, prevedendo nel caso forme di incentivazione, oltre a politiche di contrasto al fenomeno della cosiddetta “motherhood penalty”, ossia lo svantaggio aggiuntivo delle donne lavoratrici con figli rispetto a quelle che non ne hanno». Per la sigla sindacale tuttavia tali strumenti «devono essere riprogettati con un’impostazione nuova, che veda un coinvolgimento sempre maggiore di entrambe le figure genitoriali: il concetto infatti di “parità di genere” dovrà guidare in futuro sempre più il confronto tra le parti sociali nell’ottica di ricercare soluzioni più efficaci.
Altre proposte
Da incentivare infine le forme di conciliazione dei tempi di vita e lavoro potenziando la scelta del part-time, «spesso cruciale nella gestione delle esigenze di un contesto familiare moderno soprattutto in presenza di soggetti fragili o affetti da disabilità».
Infine per la Cdls un’altra risposta al fenomeno del calo demografico passa attraverso l’adozione del cosiddetto “quoziente familiare”. Che riformerebbe l’attuale sistema di tassazione, basato sui redditi individuali, dividendo il reddito complessivo della famiglia «per un coefficiente che è correlato e si incrementa con l’aumentare del numero dei componenti del nucleo familiare».