San Marino, animali maltrattati, pene più severe: “Ma rischia meno chi molesta le donne”

«Il maltrattamento di animali verrebbe sanzionato in modo più duro rispetto a chi compie molestie sessuali». Questa la prospettiva che ha indignato l’opposizione durante la seduta del Consiglio di martedì scorso. Prospettiva che poi ha innescato il dibattito sulla riprensione (un richiamo da parte dell’autorità giudiziaria in caso di molestie). La bagarre che è divampata si è conclusa con la bocciatura dell’emendamento proposto dalle forze di minoranza per l’eliminazione di tale strumento, la riprensione appunto, dalle sanzioni fissate per arginare la violenza di genere.
Un passo indietro
Del clima teso si erano avute le prime avvisaglie già martedì scorso quando, dibattendo sull’inasprimento delle pene per chi maltratta o uccide animali, Gian Nicola Berti, capogruppo di Alleanza Riformista, forza di maggioranza, aveva puntato l’indice su gravi lacune tecniche e di contenuto paventando il rischio di incriminare anche «chi mette trappole per topi o ammazza lumache nell’orto».
Scintille
Bordate che sono proseguite ieri in Consiglio durante l’esame dell’articolato del Pdl per le modifiche al codice penale. In particolare, il dibattito si è arroventato sull’innalzamento del divieto di somministrazione di alcol da 16 a 18 anni, sebbene l’emendamento del Governo sia stato accolto. Quanto all’eventuale abrogazione della riprensione, ha registrato la contrarietà del segretario di Stato competente, Stefano Canti.
Controproposta
Ilaria Baciocchi (Psd) ha dato poi lettura di un ordine del giorno siglato dalla maggioranza che impegna il Congresso a tenere alta la guardia sul fenomeno della violenza di genere monitorando l’applicazione della norma sulla riprensione per valutarne l’efficacia. Sollecitato infine, il sostegno «a percorsi di supporto psicologico rivolti agli autori di condotte violente». Odg che è stato liquidato dalle opposizioni come una «vergogna», «un modo per pulirsi la coscienza» oltre che la «foglia dietro cui nascondersi». Da parte delle opposizioni tramite Andrea Meniccuci (Repubblica futura) arriva infine la richiesta «di convocare un ufficio di presidenza ad horas per valutare di mettere in votazione l’articolo in modalità segreta trattandosi di un tema che tocca sensibilità etiche». Un’opzione, però, non contemplata dal regolamento. L’emendamento delle opposizioni è stato quindi respinto con 12 voti a favore e 34 contrari. Messo in votazione, l’Odg della maggioranza è stato approvato con 34 “sí”, mentre Rf, Rete e Motus hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. Quanto all’inasprimento delle pene per episodi di maltrattamento e uccisione di animali, il Psd plaude all’approvazione della riforma sottolineando che «nei casi più gravi è prevista anche la prigionia e il divieto di detenere animali in futuro» e annuncia l’imminente costituzione di «un tavolo di confronto sui comportamenti colposi».