San Marino: Banca Centrale, conti verso il pareggio: “Il sistema finanziario recupera fiducia”
«Mantenere l’equilibrio non basta». Il sistema bancario protagonista della seduta del consiglio grande e generale. L’aula deve procedere con la nomina di due membri del direttivo di Banca Centrale: Davide Vagnetti per Libera e Pietro Calvaruso per Repubblica futura. Votazione segreta: via libera per Vagnetti, mentre non passa il nome di Calvaruso che però potrà essere riproposto in una delle prossime sedute. Polemica di Rf: «Calvaruso ha un curriculum che francamente parla da solo, non ci sono state critiche, però il suo nome non ha raggiunto il quorum. Una scelta di qualcuno in maggioranza della quale non hanno neppure avuto la decenza di spiegare i motivi».
In apertura il riferimento del Segretario di Stato Marco Gatti: «Nel 2022, il risultato netto passa ad una perdita di 1 milione. Nel 2022 è iniziato il cambio delle politiche monetarie della Bce che ha portato un innalzamento dei tassi di interesse. Quelle somme che erano depositate in Banca Centrale, sono state richiamate dalle varie banche. Il 2023 ha visto peggiorare la situazione. C’è stata una problematica diffusa su tutte le Banche Centrali che ha visto la gestione del loro portafoglio, con un innalzamento dei tassi. Ci si è trovati con dei titoli che pagavano pochissimo rispetto alla richiesta del mercato. La problematica ha coinvolto tutti i soggetti di sistema e ha visto l’impegno di tutte le banche centrali nel riconvertire i loro portafogli. Il 2024 è l’anno in cui la Banca Centrale dovrebbe aver superato questa situazione legata al mercato e aver trovato un suo equilibrio, che dovrebbe chiudere attorno al pareggio con una lieve perdita o un lieve utile. C’è una crescita costante e di recupero di fiducia nel sistema finanziario sammarinese, peraltro dettata dalla fiducia dei residenti».
Nel dibattito sulle banche interviene il segretario di Stato al territorio Matteo Ciacci: «In termini di fiducia il nostro sistema si è consolidato. La sfida è quella di arricchire ancora il patrimonio dei nostri istituti, una capitalizzazione importante delle banche e una internazionalizzazione del sistema». In linea Luca Lazzari (Psd): «Mantenere l’equilibrio non basta. È il momento di spingere oltre per un sistema finanziario capace di far crescere l’economia interna e renderla competitiva». Rincara Emanuele Santi di Rete: «Abbiamo un miliardo che i nostri cittadini tengono sulle nostre banche. Proporre un investimento anziché un certificato di deposito, con un rendimento più vicino alla realtà, questa è una strada che non si sta percorrendo. Banca Centrale dovrebbe essere l’autrice di tali iniziative».
Da Motus Gaetano Troina nota: «Siamo arrivati a più di 100 dipendenti in Banca Centrale a fronte di 4 istituti bancari che operano in territorio: è corretta la proporzione? L’inizio della scorsa legislatura si sarebbe dovuto sottoscrivere l’accordo tra Banca Centrale e Banca d’Italia» e chiede i motivi della mancata firma. Giovanni Zonzini (Rete): «Mi aspetterei indirizzi di politica bancaria che spiegassero come e quando intendiamo implementare l’accordo di associazione al sistema bancario. Per i sammarinesi si traduce in vari punti percentuali in più rispetto al costo del denaro per gli italiani. Dunque per le nostre aziende è più costoso fare investimenti. Tra vent’anni un sistema finanziario come quello sammarinese non ci sarà più».