La Cgil Ravenna: “A Russi un gasdotto inutile e dannoso”

Russi
  • 28 maggio 2024

La Cgil Ravenna si schiera apertamente contro il gasdotto che attraverserà il territorio provinciale. “Abbiamo appreso nei giorni scorsi - si legge in una nota - che nel comune di Russi, al confine con quello di Ravenna, a ridosso dell’argine sinistro del fiume Montone, sono iniziati i lavori di realizzazione del cantiere per la costruzione della rete Snam, lotto Sestino-Minerbio, quindi il tratto nord del gasdotto “Linea Adriatica”. Nel frattempo, anche nel comune di Ravenna, sono state eseguite altre opere di perimetrazione a destra del fiume Montone, in direzione dell’abitato di Roncalceci. Si tratta della costruzione di un’opera controversa, la cui utilità è da più parti messa in dubbio, che suscita diversi interrogativi, rimasti fino ad ora senza risposte. Stiamo parlando di un’opera che ha ovunque caratteristiche pesantemente impattanti: una lunghezza complessiva di km. 687 (con tubazione di diametro di un metro e venti, a cinque metri di profondità, che decorre in uno spazio di una larghezza di 40 metri, quanto un’autostrada), attraversa dieci Regioni, interessa aree di rilevante importanza naturalistica, fra cui tre parchi nazionali, un parco naturale regionale, ventuno siti di importanza comunitaria, ed anche aree a alto rischio sismico e idrogeologico. Dopo l’alluvione del 2023, nella nostra regione sono state censite 80.000 (ottantamila) frane, in buona parte proprio nelle zone dove dovrà passare il gasdotto. Comporterà sia l’abbattimento di svariati milioni di alberi che emissioni climalteranti particolarmente severe.

Il costo dell’opera è stimato ormai in ben 2,4 miliardi di euro. Se associamo questo dato al fatto che il consumo di gas è in costante calo, a fronte di una capacità complessiva, da parte delle infrastrutture già oggi esistenti, di 100 miliardi di metri cubi all’anno, comprendiamo come il gasdotto e tutte le altre realizzazioni centrate sul gas che oggi vengono promosse saranno opere fortemente sottoutilizzate, che graveranno in maniera ingiustificata sulle nostre bollette. Pertanto riteniamo che la richiesta di revisione complessiva dei percorsi autorizzativi sia pienamente giustificata. Come area sindacale della Cgil ribadiamo che va rifiutata la visione secondo la quale Ravenna e i Comuni limitrofi, territorio già fortemente provato, debbano essere trasformati in una vera e propria zona di sacrificio in favore del solo profitto del mondo “estrattivista”, e riteniamo che su questi temi si debba promuovere un gigantesco dibattito politico, che coinvolga tutta la popolazione.

In particolare, crediamo che sia irrimandabile per il sindacato inserire definitivamente la riconversione ecologica dell’economia e dell’intero assetto sociale nelle vertenze sia aziendali che territoriali, e che l’opzione ecologica venga vista come l’asse portante per nuovi orizzonti occupazionali e per il futuro delle nuove generazioni. La richiesta di stabilire una moratoria sulla realizzazione del gasdotto Linea Adriatica è il primo passo da muovere in questa direzione, anche alla luce del quadro energetico complessivo in via di profonda trasformazione”.

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