Voli da Rimini per Roma, Zurigo, Amsterdam e Istanbul: l’aeroporto prova a decollare

Nuove destinazioni per rilanciare l’aeroporto Fellini, calamitare passeggeri internazionali, e aumentare arrivi e presenze turistiche. In un’ottica di consolidamento di località vacanziera estiva, ma anche, e soprattutto, di potenziamento di mèta ambìta in chiave extra balneare. E’ quanto emerso, ieri, durante la Commissione comunale di Controllo e garanzia, convocata dal presidente Matteo Zoccarato (Lega) per affrontare il tema aeroporto e gli obiettivi da raggiungere nei prossimi quattro anni. Obiettivi fissati da Airiminum 2014, società di gestione dello scalo di Miramare, in 1 milione di passeggeri da toccare nel 2027. Presenti ai lavori, oltre al vice presidente Stefano Brunori (Lista civica Lisi), ai consiglieri Nicola Marcello (Fdi) e Marco Tonti (Pd), anche Leonardo Corbucci, amministratore delegato della società. Che, sollecitato da Zoccarato, non si è tirato indietro nell’affrontare il nodo voli. Come quelli diretti per Zurigo e Roma, vere e proprie novità prospettate e sulle quali Airiminum sta lavorando, in aggiunta ad altre destinazioni sulle quali la stessa società aveva già ufficializzato il proprio interesse durante un convegno al Ttg. E parliamo di Amsterdam, Francoforte, Istanbul, Parigi, Londra, Barcellona, a livello europeo, ma anche Catania e Napoli a livello nazionale.
Mercato turistico
Commenta Luca De Sio, consigliere Lega, presente da remoto alla commissione: «Corbucci ha espresso un cauto ottimismo quando ha parlato di Zurigo e Istanbul. E questi due hub sarebbero già una grande conquista, visto che il primo ha voli diretti anche per gli Stati Uniti, Los Angeles e San Francisco, in primis, e il secondo rappresenta una porta per l’Oriente e, dunque, per un mercato turistico molto interessante».
Tutto questo, naturalmente, con l’intendo di centrare l’auspicato milione di passeggeri, da qui ai prossimi quattro anni, che la società si è imposta come obiettivo.
E che la vecchia gestione Aeradria (poi caduta in disgrazia, con tanto di fallimento) aveva raggiunto nel 2011 (920.652 passeggeri). Ma erano altri tempi. Tempi in cui il mercato russo era prospero e, da solo, riusciva a garantire qualcosa come 408.863 passeggeri, quasi il 50% del totale.
Gli obiettivi
Numeri che Airiminum, per voce di Corbucci, vorrebbe di nuovo contabilizzare, anche in assenza di quegli affollatissimi voli provenienti da Mosca o San Pietroburgo. Attraverso nuove rotte, appunto. Che nel 2024, come da piano di gestione presentato in commissione, dovrebbero far salire il numero totale dei passeggeri ad una quota stimata di 405.304: oltre 100 mila in più rispetto ai 290.300 toccati quest’anno. Tornando in tal modo ai livelli pre-covid, quando, sempre la gestione Airimunum (operativa dal 2018 con l’ottenimento della concessione aeroportuale), toccò i 395.199 clienti, russi compresi (210.311). Ricordiamo che nei due anni pandemici, 2020 e 2021, i passeggeri, tra chiusure aeroporti e forti restrizioni, toccarono rispettivamente la misera quota di 16.834 e 66.713. Mentre con le riaperture degli scali, già nel 2022, i clienti del Fellini schizzarono a 215.590, con un bilancio in positivo, per Airiminum, di 226 mila euro, rispetto al -69 mila euro del 2021, e con un patrimonio netto dichiarato di 11 milioni 489 mila euro.
L’aiuto del pubblico
Sempre dal piano di gestione presentato da Corbucci emerge poi un prospetto investimenti infrastrutturali 2020-2026 per complessivi 25,4 milioni di euro. Così suddivisi: 11,8 milioni di euro per infrastrutture voli (piste e quant’altro), 2,5 milioni per i terminal, 3,8 milioni per accesso esterno e viabilità interna, 700 mila euro per sistema di sicurezza e control room, infine 6,6 milioni per mezzi, impianti e beni strumentali. Insomma, un corposo piano spese, peraltro già realizzate nel 2023 per 12 milioni di euro (3 milioni a carico della Regione). E ancora da realizzare per i restanti 13,4 milioni, di cui 9 a carico della Regione. Chiosa Zoccarato: «La città sta ancora pagando il covid e lo scotto Aeradria. Questa nuova gestione sembra sulla strada giusta, poiché intenzionata, anche coi numeri, a rilanciare l’aeroporto. Ritengo che il pubblico, e parlo del Comune di Rimini, della Repubblica di San Marino, non dimentichiamo che il Fellini è anche loro, e di Ieg debba supportare l’azione del privato, Airiminum in questo caso, nelle trattative con le compagnie aeree. Perché quando i piani sono ambiziosi e gli hub aeroportuali prestigiosi è necessario che tutte le componenti istituzionali collaborino congiuntamente».