Viserba. Piano spiaggia, manufatti troppo alti. «Vista mare a rischio per hotel e villini»

Rimini

La signora Daniela Cevoli qualche dubbio ce l’ha e lo ha espresso con molta gentilezza anche mercoledì sera in occasione della prima presentazione pubblica del nuovo Piano dell’arenile, nella sua Viserba. Daniela Cevoli è la proprietaria di un albergo, il Roma Spiaggia al 101 di viale Giuliano Dati, che appartiene alla famiglia del marito dalla fine degli anni ’40. Il bisnonno del suo consorte porta il nome di Giovanni Grossi, a buon titolo tra i pionieri del turismo riminese.

Qualcosa non torna

«La sala da pranzo del nostro hotel - racconta Daniela - si affaccia direttamente sulla spiaggia, ho clienti che di anno in anno riservano i tavoli che guardano il mare».

E arriviamo al dubbio. «Da quello che si è visto dal rendering che ci hanno mostrato all’incontro il nuovo piano prevede l’abbattimento delle cabine di spiaggia degli stabilimenti balneari e il loro riposizionamento parallelamente alla linea degli alberghi».

E fino alla ricostruzione niente da dire, anzi. Ben venga l’innovazione sull’arenile. «Non nego che gli stabilimenti balneari debbano migliorarsi, anzi, questo renderà ancora più piacevole e accogliente la nostra Viserba, ma cosa succederà concretamente alle costruzioni lato mare, abitazioni private, pensioncine di un paio di piani o ai tanti villini storici tutelati da numerosi vincoli paesaggistici nel caso in cui si voglia intervenire per restaurarli?». Il timore è intorno ai volumi e alle superfici che si rischia di trovarsi davanti alle terrazze quando va bene e davanti alle finestre quando va male. «Ciò che mi dà qualche pensiero sono i volumi e le altezze dei manufatti, molto più impattanti rispetto, ad esempio, a quelle delle cabine attuali. In futuro noi e i nostri ospiti potremo ancora godere della stessa vista di cui godiamo oggi?».

I nuovi numeri

La paura, condivisa da più di un viserbese è quella di trovarsi, nella fascia B (detta anche zona a servizi), una barriera davanti al naso visto che la normativa riguardante tutti i nuovi manufatti, in particolare per chioschi bar o pubblici esercizi - ampliati forfettariamente fino a 30 metri quadri anche se di superficie attuale inferiore - prevede una maggiorazione dei volumi edificabili con rilevante incremento delle altezze. Le cabine attualmente con altezza media intorno ai 2 metri e 10 passeranno a 3 metri. Mentre, per chioschi e bar l’altezza interna minima sale a 3,20 ma vi sarà anche l’obbligo di sopraelevazione del piano di calpestio dei pubblici esercizi fino alla quota di 1,9 metri rispetto al mare per evitare pericoli di allagamento dovuti agli eventi meteo-marini. In queste condizioni, nel caso di interventi definiti come macro aggregati, il nuovo Piano dell’arenile autorizzerà nella fascia B un bar con servizio ristorante che, oltre a dover essere innalzato internamente e sopraelevato di 90 centimetri sopra la quota attuale della spiaggia, potrà utilizzare la copertura come terrazza aperta al pubblico con ombreggio. La somma di tali ingombri potrà comportare un’altezza totale dei nuovi manufatti anche superiori a 7 metri, superando in qualche caso, l’altezza degli edifici sulla prima linea a unico piano come, ad esempio il villino di Viserbella che fu di proprietà di Enzo Ferrari.

La proposta

«Confidiamo - auspica Cevoli - nel fatto che collaborando insieme si possano ancora trovare soluzioni che preservino, nel limite del possibile, la veduta del mare alle attività alberghiere e ai privati, magari collocando i manufatti che verranno davanti alle aree di minor pregio delle proprietà fronte mare, come le cucine nel caso degli hotel, zone lavanderia o aree adibite a parcheggi e allo stesso tempo consentano a tutti di godere a pieno dal lato mare della bellezza dei villini di interesse storico di cui è così ricca la nostra zona».

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