Vigile del fuoco ucciso da un buttafuori a Rimini, il campione di boxe Signani consulente del pm

Rimini

Ganci e jab come su un ring contro il vigile del fuoco. E poi ancora colpi quando Giuseppe Tucci era già a terra ferito. Lo hanno confermato nella mattinata di lunedì 30 settembre 2024 davanti al gup, Vinicio Cantarini, due dei tre colleghi del buttafuori Klajdi Mjeshtri a processo per l’omicidio del vigile del fuoco pugliese. Due testimoni oculari hanno quindi raccontato quanto accaduto fuori della discoteca Frontemare nel giugno del 2023 e sono stati ritenuti credibili. Un terzo teste invece ha rischiato un’incriminazione per concorso in omicidio a causa di alcune dichiarazioni ritenute dalla Procura non veritiere. Una mattinata processuale ricca di colpi di scena insomma che ha visto prima le testimonianze dei buttafuori che hanno di fatto confermato i risultati delle indagini, sostenendo che Mjeshtri (albanese di 28 anni) avrebbe colpito Tucci con più di un jab, il pugno più veloce della boxe. Jab dritti in faccia e poi ancora colpi quando il ragazzo era a terra. Il sostituto procuratore Davide Ercolani, per meglio acquisire le tecniche dei colpi sferrati, ha chiamato al suo fianco come ufficiale di polizia giudiziaria e esperto di pugilato, il campione d’Italia di boxe Matteo Signani.

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