Verucchio. Rimossa la scritta natalizia “Xmas”, il Comune: «Inneggia al fascismo»

Rimini

Il Comune di Verucchio smantella la scritta luminosa “Xmas” perché «inneggia al fascismo». A Villa Verucchio un addobbo natalizio è comparso e scomparso a tempo record, sulla rotatoria tra le vie Di Mezzo e Casale, ma non si è trattato di un blackout né di un disguido tecnico. A spegnere le luci a un passo dal Natale sono state le polemiche. Nel mirino di alcuni verucchiesi è finita infatti la scritta “Xmas” che, a loro avviso, pur derivando dall’inglese “Christmas” (Natale), potrebbe esser confusa con la sigla della Decima Mas, la formazione fascista che si specializzò nella caccia ai partigiani, al motto di “Memento audere semper”. Era l’8 settembre del 1943 quando il comandante della flottiglia Junio Valerio Borghese, più noto come il “Principe nero”, si schierò con la Repubblica di Salò, a fianco dei nazisti. Un nome, quello di Decima Mas, che deriva da un reparto della Regia marina italiana, ma riporta alla memoria una pagina nera della storia, tornata di recente alla ribalta con il colonnello Roberto Vannacci che, durante la campagna elettorale, prima di essere eletto all’Europarlamento, ha sventolato questa sigla come un mantra.

Tornando a Verucchio, come conferma l’assessore all’urbanistica Christian Maffei, che nelle elezioni del 2019 sfidò Stefania Sabba poi divenuta sindaca, la Giunta ha dato ragione a chi si lamentava dando il via alla rimozione delle luminarie «perché ricordavano la Decima Mas». Una posizione, questa, che divide gli animi nel periodo dell’anno che dovrebbe rendere tutti più buoni. «Il fascismo è nell’occhio di chi guarda - commenta un negoziante che preferisce restare anonimo -. Al massimo si trattava di addobbi un po’ pacchiani, tra cappellini di Babbo Natale e stelline piazzate a caso sulle singole lettere. La scritta colorata peccava solo di una colpa: la nostra esterofilia cronica». Oltre alla segnalazione giunta al Corriere Romagna da alcuni cittadini, che hanno scoperto il vaso di Pandora chiedendo ragguagli alla ditta che smantellava la decorazione, dal fronte del “Ma figuriamoci” si leva anche la voce di Piero Canarini, capogruppo della lista “Verucchio che vorremmo”, che ripercorre la storia di un’abbreviazione che, comparsa nel Medioevo, «rientra oggi nell’uso informale, colloquiale o commerciale, a partire dalla parola inglese, Christmas, derivando tuttavia, dal greco Christos , ovvero Cristo». Dizionario alla mano, la combinazione con la lettera “rho” formava, inoltre, un antico simbolo cristiano, il “Chi-Rho” (usato fin dagli albori del cristianesimo per rappresentare Gesù). Mentre il dibattito si accende anche in senso metaforico, c’è chi la butta sul ridere, proponendo «un Cinepanettone nel segno dei comici Massimo Boldi e Christian De Sica ambientato a Verucchio anziché nei soliti paradisi tropicali».

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