Verucchio. Auto ancora vandalizzate. L’imprenditore: “Vogliamo le telecamere”

Rimini

Pneumatici squarciati ma anche specchietti e tergicristalli ridotti in pezzi. Sono sei i colpi messi a segno dall’ottobre del 2024 e i danni, tutti a carico dei suoi dipendenti, hanno superato i 3mila euro. Ne dà notizia il riminese Andrea Biotti, al timone dell’Osteria del castello e del Mastin Vecchio di Verucchio oltre che gestore di impresa del Genty di Rimini di cui è titolare suo padre.

Biotti è dunque erede di una famiglia che si occupa di accoglienza da tre generazioni. Quanto allo scenario dei vandalismi è un parcheggio pubblico attiguo all’hotel usato da residenti, clienti e lavoratori sebbene, questa è la costante, siano prese di mira sempre e soltanto le auto dei 15 dipendenti di Biotti e in un caso quella di un suo cliente. «Non abbiamo sospetti su nessuno in particolare – premette l’imprenditore - ma siamo corsi ai ripari chiedendo all’amministrazione videocamere per il monitoraggio e la sorveglianza dell’area». Una richiesta finora caduta nel vuoto per cui Biotti la inoltra di nuovo proponendo però di pagare di tasca sua l’installazione. Sempre di tasca sua ripagherà i danni al personale, dicendosi amareggiato per l’accaduto visto che in un caso un collaboratore se n’è andato proprio a seguito dell’ennesimo attacco subito. Tracciando un identikit della sua squadra nota «che alcuni sono verucchiesi doc, quasi tutti residenti nel borgo o in Valmarecchia». Esclude che si tratti di ripicche perché il locale «chiude alle 23.30 e non si macchia mai di inquinamento acustico». Certo è che i responsabili hanno potuto contare, «nella sera di Pasqua, sul mancato funzionamento dell’illuminazione pubblica». Detto questo, in un’area gremita, gli unici tre veicoli colpiti sono stati ancora una volta quelle del suo team, tre in tutto. «Non ho prove – allarga le braccia - ma temo che qualcuno ce l’abbia con noi. Siamo subentrati nel 2020 in una struttura che era rimasta chiusa un anno, non ho licenziato io i precedenti collaboratori, ma sto sul chi va là. Spiace per gesti vili contro chi lavora e oltretutto lo fa nei giorni di festa».

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