Valmarecchia. Danni da maltempo. L’imprenditrice: “La mia struttura ricettiva colpita duro, così sono ripartita grazie alle mie amiche”

Rimini

Hanno lavorato per due giorni affondando i piedi in oltre un metro di fango. Ora le mani recano i segni di una fatica che le parole non bastano a raccontare. La certezza è che le macerie raccolte hanno formato una montagna alta quasi tre metri: piante sradicate e arredi sono impastate con la melma e accatastate nel parcheggio. È un bollettino di guerra quello messo nero su bianco, dopo le piogge intense dei giorni scorsi, da Daniela De Pascali che assieme al marito Roberto Gobbi gestisce da quattro anni “Residenza Villa Martina”, una struttura ricettiva articolata in quattro appartamenti «che sorgono in un’oasi di serenità», nella frazione leontina di Pietracuta, vicino alle sponde del fiume Marecchia e a un passo dall’area naturalistica di Torriana-Montebello.

De Pascali, come procedono i lavori di ripristino?

«Ho lavorato per due giorni assieme a una dozzina di amiche, da mattina a sera, mentre un odore nauseabondo si sprigionava dalla terra. Non è ancora finita ma unendo le forze, con il sostegno della protezione civile, siamo riusciti a sistemare sia la cantina sia la zona al piano terra, dove restano da sbrigare solo le ultime rifiniture, mentre i due appartamenti al primo piano sono stati risparmiati dalla furia delle acque. Purtroppo la piscina è invasa dal fango e resta da capire come svuotarla. Da smaltire anche il cumulo di detriti alto quasi tre metri. Poggia su un muretto che non sappiamo quanto a lungo reggerà. Detto questo, in casa restano diverse porte da aprire, una volta spalato il fango, e chissà cosa ci aspetta. Per limitare i rischi, l’unica opzione era aprire i pozzetti e staccare la corrente».

Qualcuno si è fatto male?

«Abbiamo rischiato grosso. Il nostro unico ospite, nel mezzo del diluvio, è caduto scendendo le scale, per fortuna senza riportare conseguenze».

A imporre un ritmo serrato è stata l’agenda della Villa?

«Proprio così, per disperarci mancava il tempo: il 7 ottobre arriveranno 13 persone per assistere al Rally Legend previsto a San Marino dal 10. Ma il nostro è un percorso più accidentato di qualunque sfida su strada. Basti pensare che la casetta degli attrezzi è stata spazzata via come un filo d’erba e che bisogna faticare senza tregua perché il fango che, riemerge di continuo, sia lavato via una volta per tutte».

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