Rimini. Influenza, vaccinato solo il 22% degli over 60. «Nel 2023 in ospedale 270 persone»

Rimini

«Vaccinarsi contro l’influenza è necessario. Per due motivi fondamentali: ridurre il tasso di incidenza e quindi il contagio e, soprattutto, evitare le forme gravi di malattia». Elizabeth Bakken, direttrice dell’Unità operativa Igiene e Sanità pubblica di Rimini, al primo mese di campagna vaccinale (è iniziata il 7 ottobre), esprime preoccupazione per il tasso ancora basso di antivirus inoculato («al 4 novembre risultava vaccinato solo il 22% degli ultra sessantenni») e invita i riminesi a recarsi dai medici di base, dai pediatri di libera scelta, ma anche in farmacia o nelle sedi di igiene pubblica (il Colosseo a Rimini), per sottoporsi all’iniezione alla spalla. «Lo scorso anno, nel Riminese, abbiamo registrato, nel periodo di massimo picco, il tasso di incidenza più alto di sempre, dal 2004, negli ultra 65enni: 20 casi di influenza a settimana ogni mille abitanti; la media romagnola si è fermata ad una decina, addirittura 80 casi tra 0 e 4 anni. Un dato, questo, che rispecchia il basso livello di copertura vaccinale raggiunto, il più basso della Romagna: fu, infatti, del 51% contro, ad esempio, Ravenna che si attestò al 58%. Ecco perché è importante proteggersi col vaccino».

E i ricoveri da influenza, negli ospedali della provincia, toccarono quota 270: «116 nel solo mese di dicembre, 93 negli ultimi dieci giorni del 2023. Necessario quindi agire in questo periodo e non aspettare il picco di dicembre, quando ormai è troppo tardi», sottolinea Bakken. Ma c’è un dato che più di tutti inquieta, quello dei ricoveri: 270, da novembre 2023 a marzo 2024, non sono pochi, ma soprattutto quelli in terapia intensiva, «ce ne furono 18, tutti pazienti affetti da forme collaterali di patologia gravi, tra cui un bambino di 5 anni, per una media età di 53 anni» e, ancora di più, dei morti, «furono 3». E quasi tutti i casi presentavano la stessa caratteristica. «Proprio così - conferma la direttrice dell’Unità operativa Igiene e Sanità pubblica di Rimini -: solo 2 dei 18 ricoverati in terapia intensiva erano vaccinati contro l’influenza e nessuno tra i morti. Per cui mi sento ancora di più in dovere di avvertire la popolazione: vaccinatevi, perché il virus Ah3n2 che circolerà quest’anno, meglio noto come “l’Austrialiana”, nelle previsioni scientifiche è indicato come molto aggressivo, ancor di più di quello dello scorso anno. E lo dico a tutte le persone fragili, affette cioè da malattie croniche, agli ultra60enni, alle donne incinte e tutti i care giver e coloro che hanno contatti con i fragili». Un invito accorato, per una campagna vaccinale che sta andando a rilento: «Al 4 novembre risultavano coperte 28mila persone, appena il 22% degli ultra sessantenni, per cui per raggiungere il livello ottimale del 75% ne mancano ancora 50mila». E se i vaccinati contro l’influenza sono solo 28mila, quelli contro il covid («che ancora è in circolazione») sono appena 2.210, a Rimini e 972 a Riccione (dato dal 7 ottobre ad oggi). «Per un buon 20% di pazienti che - conclude la dottoressa dell’Infermi -, giunti al pronto soccorso negli ultimi trenta giorni con problemi di natura respiratoria, una volta sottoposti al tampone sono risultati positivi al virus».

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